Juventus

Dopo il cataclisma che ha portato alle dimissioni in blocco dell’intero CdA – non ultimo l’ormai ex presidente Andrea Agnelli – la Juventus inizia a voltare pagina e a guardare a un futuro i cui contorni appaiono sempre più incerti. Con l’inchiesta Prisma ancora nelle sue fasi preliminari, e il cui sviluppo potrebbe portare a un processo che determinerà le responsabilità della Vecchia Signora e dei suoi vertici uscenti, il nuovo consiglio di amministrazione vorrebbe consolidarsi attorno a delle icone: figure in grado di godere della fiducia dell’intero ambiente bianconero, ma che al tempo stesso possano anche portare in dote le competenze richieste da cariche così importanti.

 

JuventusLe ultime indiscrezioni, in questo senso, confermano che dopo il “terremoto” di qualche sera fa la Juventus abbia chiesto soccorso alle bandiere del proprio passato: Buffon, Chiellini e Del Piero i nomi più gettonati. E proprio attorno al Pinturicchio si sarebbero soffermate le voci più concrete, come riferito anche da Fabiana Della Valle de La Gazzetta dello Sport: Gianluca Ferrero, uomo di Exor e neo-presidente della Juventus sponsorizzato dal clan degli Elkann, starebbe sondando proprio le volontà del leggendario numero 10 bianconero per renderlo suo vice.

 

D’altronde, Alessandro Del Piero ha scritto alcune tra le pagine più importanti della storia della Juventus. In 19 stagioni collezionate all’ombra della Mole, l’attaccante coneglianese è emerso come un elemento chiave, raccogliendo dapprima l’eredità di Roberto Baggio, poi persino la fascia da capitano. Con 705 presenze complessive è il primatista assoluto del club, e con 290 marcature è anche il suo miglior realizzatore in assoluto. Nella sua bacheca figurano 6 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa UEFA, oltre al Mondiale vinto nel 2006 con l’Italia. Classe ’74, Del Piero tornerebbe volentieri ad abbracciare il bianconero, a patto di non interpretare un semplice ruolo di facciata: l’ex giocatore non vorrebbe limitarsi a fare da semplice ambasciatore, ma ricoprire incarichi proattivi, che lo includano a tutti gli effetti nelle scelte societarie. Una situazione destinata a evolversi nelle prossime ore.

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