Dybala Juventus

Serviva una grande Juventus, contro un’ Ajax particolarmente audace e brillante, per staccare il pass per le semifinali di Champions League. Serviva una grande notte europea, come quella che aveva caratterizzato la straordinaria rimonta costruita ai danni dell’ Atletico Madrid, poche settimane fa, in occasione del match di ritorno degli ottavi di finale. Si è visto, invece, un grande Ajax, strabordante sul piano atletico e mentale, capace di dominare una Signora parsa mai così provata e in affanno come stasera. E così, a nulla è servita l’ennesima testata di Cristiano Ronaldo, ancora lui, ultimo a mollare, e pur tuttavia incapace di trascinare i compagni oltre un ostacolo rivelatosi evidentemente insormontabile.

 

Dybala JuventusE dire, in effetti, che l’inizio della Juventus era stato promettente, e che proprio con il suo asso portoghese era riuscita a trovare anche la rete del vantaggio. Il cinque volte Pallone d’Oro, indisturbato nel cuore dell’area olandese, è infatti riuscito a battere Onana, e a mettere a segno il sesto sigillo personale in questa Champions League.

 

Col senno di poi, un fuoco di paglia: passano una manciata di minuti, infatti, prima che van de Beek, imbeccato completamente solo in mezzo all’area bianconera, riesca a battere Szczesny, e a dare il via all’incubo bianconero. La Juventus, da quel momento, lemme lemme sparisce dal campo: impalpabile Dybala, avulso da qualsiasi manovra Bernardeschi, e così, in un tale contesto, persino il giovane Kean finisce con l’essere inglobato in un pantano di mediocrità dal quale non riesce ad emergere.

 

Il secondo tempo è quasi interamente di marca olandese: l’ Ajax spinge tantissimo, più volte sfiora il vantaggio e alla fine lo trova, grazie ad una poderosa zuccata di de Ligt, al minuto 67. È il gol che spezza le reni alla Juventus, a quel punto incapace di agire persino con Cristiano Ronaldo, il suo uomo migliore. Un 1 – 2 che segna l’ennesima disfatta europea dei bianconeri, che pure, tra pochi giorni, celebreranno il loro ottavo Scudetto consecutivo. Ma sarà una festa amara.

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