Il campionato di Serie A è ripreso da poche settimane dopo il lungo stop dovuto all’emergenza coronavirus, ma le società nostrane in questo momento sembrano impegnate su più campi di battaglia. Da un lato il rettangolo verde, dove le squadre stanno cercando di pervenire ai rispettivi obiettivi. Dall’altro ci sono bilanci da sanare, conti da far quadrare, soluzioni da individuare fra svariate opportunità. Situazioni che coincidono con quelle del calciomercato, attivissimo proprio in queste ore. E i riflettori sono puntati sulla Juventus, che ha ormai definito uno scambio che farà discutere: il centrocampista Arthur approda a Torino, mentre Miralem Pjanic volerà alla volta di Barcellona.
Un affare che inevitabilmente ha catalizzato le attenzioni della maggior parte dei media, anche per le cifre in ballo. Entrambe le società realizzeranno infatti delle plusvalenze importantissime, proprio sul filo della scadenza (fissata al 30 giugno): per il brasiliano la Juventus dovrà sborsare circa 70 milioni di euro, mentre il Barça dovrà girarne 60 ai bianconeri per rilevare il cartellino del bosniaco. In soldoni, la Vecchia Signora darà Pjanic più una decina di milioni agli spagnoli per avere tra le proprie fila Arthur.
Juventus che procede dunque con il proprio percorso di svecchiamento, cedendo un centrocampista di 30 anni per acquistarne uno di quasi 7 anni più giovane. Ma se anagraficamente l’operazione può già essere considerata un successo, soltanto il campo potrà dare o meno ragione alle due squadre per un discorso prettamente tecnico-tattico. L’impressione è che in questo modo Paratici e soci abbiano voluto regalare a Maurizio Sarri un rinforzo “dinamico”, più compatibile con le sue idee calcistiche rispetto a Pjanic, perdendo di contro un giocatore che, pur reduce da una stagione indolente, può vantare un bagaglio tecnico che non ha molti paragoni in tutta Europa. Non sarà l’unico rinforzo, visto che ad agosto i bianconeri abbracceranno anche il giovane Kulusevski.