Alvaro Morata è ufficialmente tornato alla Juventus. La notizia era nell’aria dopo il rapido blitz dei dirigenti bianconeri a Madrid, certificato dal desiderio del giocatore di rivestire la casacca della Vecchia Signora e dall’intesa raggiunta tra l’Atletico e Luis Suarez. Tutto ha preso forma dopo la rottura tra Napoli e Roma circa il passaggio di Arkadiusz Milik nella capitale: con l’impossibilità di arrivare al polacco, i giallorossi non hanno potuto dare il via libera al trasferimento di Edin Dzeko, che tra venerdì e sabato era virtualmente un giocatore bianconero. Paratici e soci, a quel punto, hanno virato con forza sul figliol prodigo, che nel capoluogo piemontese ha lasciato tanti ricordi felici tra l’estate del 2014 e quella del 2016.
Anche con l’Atletico Madrid l’accordo è stato raggiunto molto velocemente: i colchoneros hanno accettato di buon grado la formula di un prestito che potrebbe diventare biennale (10 milioni per la prima stagione e altrettanti per la seconda), prima di esercitare il diritto di riscatto (pagabile in tre esercizi) che colorerebbe definitivamente di bianconero l’attaccante spagnolo. Costo totale dell’operazione: 55 milioni di euro. L’ufficialità, via social, è stata comunicata pochi minuti fa, regalando ad Andrea Pirlo quel numero 9 tanto richiesto nei giorni scorsi. Il giocatore sarà arruolabile per il big match di domenica sera, quando la Juventus, per uno strano scherzo del destino, si ritroverà ad affrontare proprio la Roma dell’ormai ex oggetto del desiderio Edin Dzeko.
Come detto poc’anzi, Morata conosce bene l’ambiente bianconero, presso il quale ha speso le migliori stagioni della sua carriera agonistica. Nei suoi due anni a Torino, lo spagnolo ha messo insieme 93 presenze, condendole di 27 gol spesso pesanti e decisivi: basti pensare a quelli che valsero alla Juventus la cavalcata in Champions League nel 2015, o alla marcatura nella finale della Coppa Italia del 2016 (suo ultimo sigillo con la casacca bianconera) che permise di battere il Milan e di vincere il trofeo.