Rabiot Juventus Francia

32 secondi. Tanto è bastato a Dusan Vlahovic per bagnare il debutto europeo della circostanza a lui più congeniale, 16 giorni dopo aver marchiato a fuoco anche l’esordio assoluto, in Serie A, con la casacca bianconera. L’incipit di una potenziale serata glorifica per la Juventus, ormai tagliata fuori dalla zona Scudetto ma desiderosa di farsi ancora valere oltre i confini nazionali. Eppure, il lampo iniziale del serbo rimarrà l’unico acuto reale della Vecchia Signora: costretti a reggere l’onda d’urto del Villarreal per buona parte del match, i bianconeri portano a casa un pareggio che dà la sensazione di aver evitato il peggio. A Torino, però, sarà un’ultima spiaggia: la vittoria sarà l’unica opzione possibile per non salutare le Grandi Orecchie, come già successo nelle ultime edizioni, già agli ottavi di finale.

 

Rabiot Juventus FranciaPresentatasi alla corte del Sottomarino Giallo con una formazione pesantemente condizionata dalle assenze (fuori Chiellini, Rugani, Chiesa, Bernardeschi, Dybala, mentre Bonucci non è ancora al meglio e parte dalla panchina), la Juventus colpisce a freddo dopo neanche un minuto: Danilo recupera un bel pallone a centrocampo, lancio lungo per Vlahovic che stoppa di petto, controlla tra due avversari e di destro, a incrociare, infila il palo lontano. Ammutolito l’Estadio de la Ceramica. I bianconeri però non riescono a gestire, e nel primo tempo rischiano di cedere in almeno due occasioni: al 13° Lo Celso scheggia l’incrocio con un tocco morbido dall’interno dell’area, tre minuti più tardi è bravo Szczesny a neutralizzare la conclusione acrobatica di Danjuma.

 

Piove sul bagnato per Allegri, che a inizio ripresa perde anche Alex Sandro e McKennie: da valutare soprattutto le condizioni dello statunitense, si teme una frattura. Al minuto 66, il pari. Clamoroso buco nell’area bianconera a difesa schierata, Rabiot perde la marcatura di Parejo e lo spagnolo, a tu per tu con Szczesny, insacca il primo gol stagionale: è l’1 – 1 che condanna la Juventus a un finale di sofferenza. Il sollievo arriva al 94°, quando il triplice fischio del signor Siebert segna la fine delle ostilità.

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