Ivan Perisic Inter Bayern Monaco Croazia

Tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro, ed è ufficialmente crisi Inter. Quattro giorni dopo Liverpool, la Scala del Calcio viene espugnata ancora, stavolta dalla piccola corazzata di Dionisi. Ci hanno pensato Raspadori e Scamacca, proprio i due obiettivi del mercato nerazzurro, ad infierire nuovamente su un Simone Inzaghi mai parso così in difficoltà dal giorno del suo insediamento milanese. Il tecnico dovrà adesso rimettere in piedi una squadra che fino a qualche settimana fa pareva lanciatissima verso il suo secondo Scudetto consecutivo, e che ora deve ringraziare lo stoicismo della Salernitana se il Milan non è ancora scappato via.

 

Ivan Perisic Inter Bayern Monaco CroaziaPer ammortizzare le fatiche europee, l’ Inter sceglie inizialmente di rinunciare a Dzeko e a Dumfries oltre agli indisponibili Brozovic e Bastoni. A Barella vengono affidate le chiavi di centrocampo, Gagliardini viene preferito a Vidal, Dimarco completa il terzetto difensivo. Sanchez affianca Lautaro in attacco. Nonostante l’onere dell’impegno Dionisi non rinuncia al proprio quadrilatero offensivo, e la scelta viene ripagata dal campo: Scamacca, Raspadori, Berardi e Traoré mettono a ferro e fuoco la retroguardia nerazzurra, tanto che dopo soli 8 minuti arriva già il vantaggio. Male Calhanoglu, Berardi recupera palla e incoraggia l’inserimento di Raspadori, che a tu per tu con Handanovic non sbaglia. La reazione dell’ Inter è fiacca, al 26° allora il Sassuolo ne approfitta per infilare lo 0 – 2: Scamacca elude l’immobile difesa nerazzurra, incorna di testa un traversone di Traoré e insacca sul palo opposto.

 

L’ Inter prova a riaprire i conti chiamando in causa Consigli, ma sono ancora i neroverdi a sfiorare il tris: stavolta è Berardi a gelare San Siro, con un clamoroso Mancino che centra la traversa. Nella ripresa salgono in cattedra i due portieri: Consigli abbassa la saracinesca, Handanovic prova a tenere a galla i compagni prodigandosi in alcuni interventi miracolosi. L’ultimo acuto è un gol annullato a de Vrij al 93°, per un precedente tocco di braccio di Dimarco. Finisce così, al Meazza è notte fonda.

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