Termina a reti inviolate il big match della ventiduesima giornata di campionato, che in quel di Bergamo vedeva contrapposte Inter e Atalanta, rispettivamente la prima e la quarta forza del torneo. Un totale paradosso, se si pensa alle numerose occasioni collezionate da una parte e dall’altra: dato, quest’ultimo, sì compatibile alla statistica che vedeva di fronte due delle tre squadre più prolifiche della Serie A (51 gol fatti gli uomini di Inzaghi, 44 quelli di Gasperini), ma poi non suffragato nei fatti. Non a caso, allora, alla fine i migliori in campo saranno i due portieri, entrambi decisivi.
L’ Inter fa rifiatare un giocatore per reparto rispetto a quelli visti in Supercoppa contro la Juventus, preferendo D’Ambrosio, Darmian e Sanchez rispettivamente a de Vrij, Dumfries e Lautaro. Più problemi per la Dea, che tra covid e infortuni assortiti deve rinunciare a diversi titolari, Toloi e Zapata su tutti. A sorpresa, mancano all’appello anche Hateboer, Ilicic e Malinovskyi, probabilmente risultati positivi agli ultimi tamponi. Gasperini si affida allora a Luis Muriel, supportato sulla trequarti da Pasalic e Pessina, ed è proprio la sua Atalanta a dominare la scena mettendo più volte alle corde Handanovic.
Nel primo tempo Sanchez mette alla prova i riflessi di Musso, poi tocca al capitano dell’ Inter, spesso criticato nelle scorse settimane, dimostrare di essere ancora uno dei migliori numeri uno del campionato: al 49° Handanovic è prodigioso su Pessina, poi si ripete sul finale, prima su Muriel e poi su Pasalic. L’ultimo acuto però è per i meneghini, che all’89° gettano alle ortiche la migliore occasione della loro partita: D’Ambrosio viene liberato da un delizioso tacco di Barella, ma la sua conclusione si spegne sul fondo. A Inzaghi non riesce la nona vittoria consecutiva, e con il prezioso punto del Gewiss sale a quota 50 ma con ancora una partita da recuperare. In caso di vittoria contro lo Spezia, il Milan potrebbe effettuare il sorpasso in vetta alla classifica.