A sette anni di distanza dall’ultima volta, la Champions League torna a parlare tedesco. Il Bayern Monaco infrange i sogni del Paris Saint Germain e mette in cassaforte la sesta coppa dalle grandi orecchie della sua storia, realizzando, al contempo, anche il suo secondo triplete. Troppo solidi i teutonici, che dopo un primo tempo vissuto con qualche patema recuperano forze e lucidità per andare a stritolare le velleità di Neymar e compagni nella ripresa. Ma è anche la vittoria di un modello, quello del Bayern per l’appunto, postosi da sempre in totale antitesi rispetto a quello dei francesi guidati dagli sceicchi. Curioso, in tal senso, constatare come la rosa bavarese sia costata meno rispetto al solo O’Ney. Come dire: programmazione, lungimiranza e abilità sono qualità che non si possono comprare. E che, magari, ti fanno vincere una Champions League.
È stato anche il trionfo di Kingsley Coman, eterna scommessa stavolta vinta, contro la sfortuna e gli infortuni. Il talento francese, grande ex della finale in virtù dei suoi anni di militanza a Parigi (oltre che vecchia conoscenza del calcio italiano, visti i suoi trascorsi alla Juventus), viene preferito a Perisic e ripaga la fiducia con il gol più pesante della sua carriera: nella competizione più importante, nella notte più importante. Ventiquattro anni soltanto e già il diciannovesimo trofeo personale: c’è chi in una intera vita calcistica ha fatto di peggio, mettiamola così.
Una Champions League maledetta per il Paris Saint Germain, che pure aveva raggiunto la prima finale della sua storia sperando anche di vincerla. Così non è stato, anche per demeriti propri: in questo senso probabilmente i transalpini avranno da rimpiangere un primo tempo che avrebbe potuto dare di più, se solo Neymar e Mbappè fossero riusciti a essere più freddi sotto porta. Le lacrime del duo franco-brasiliano sono esplicative: anche i ricchi, a volte, piangono. La gioia, composta per via delle normative anti-covid, è invece riservata al Bayern. Che raggiunge il Liverpool a quota 6 Champions, e avvicina il Milan (fermo a 7).