Serie A

Campionato sì, campionato no. Il tira e molla circa la ripresa della Serie A prosegue, e l’ultimo aggiornamento autorevole, proveniente nientemeno che dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è suonato come un nuovo passo indietro per la ripartenza del torneo. D’altronde, pur se è vero che nei prossimi giorni molte attività potranno finalmente riaprire, tra le quali bar, ristorazioni, musei (mentre per cinema e teatri bisognerà attendere la metà del mese di giugno), l’emergenza coronavirus fa registrare numeri sì fortemente al ribasso ma ancora piuttosto presenti nel nostro paese. La Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna, in particolare, fanno registrare contagi ancora importanti, segno del fatto che il problema non sia ancora stato definitivamente superato.

 

Serie AEcco perché, trattandosi di attività che comportano l’aggregazione di molte persone, la Serie A continua a restare a rischio. Giuseppe Conte, che ieri sera ha fornito numerosi aggiornamenti circa la cosiddetta Fase 2, ha invitato a esercitare ancora cautela. D’altronde, come da lui stesso dichiarato, per far ripartire la Serie A in massima sicurezza servono le dovute garanzie, che al momento non ci sono. Diverse squadre del campionato hanno ancora alcuni contagiati in rosa, e proprio pochi minuti fa è giunta la notizia secondo la quale anche un paio di tesserati del Parma sarebbe positivo al covid-19. A partire da domani, lunedì 18 maggio, gli allenamenti potranno riprendere anche in forma collettiva e non più individuale. Ma il ritorno effettivo in campo, ad oggi, sembra un po’ più lontano.

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