Cambia l’ordine dei fattori, non il risultato. E il secondo 3 – 0 consecutivo, rifilato a quella Svizzera individuata come lo spauracchio del girone alla vigilia dell’Europeo, regala all’ Italia il pass anzitempo per gli ottavi di finale. Dopo la Turchia, anche la nazionale elvetica è costretta a cedere le armi dinanzi allo strapotere degli Azzurri: troppo solida la squadra di Mancini per disunirsi davanti ad una difficoltà che in campo si rivela più teorica che pratica, con i vari Shaqiri, Embolo e Seferovic riscopertisi impalpabili per una sera. Mentre i gradi dell’eroe passano a Manuel Locatelli, in aria di trasferimento alla Juventus e autore della prima doppietta della sua carriera: non si può dire che abbia scelto la partita sbagliata per salire alle ribalte della cronaca.
Roberto Mancini scioglie l’unico ballottaggio soltanto pochi minuti prima del fischio d’inizio: gioca Di Lorenzo, coerentemente con la filosofia offensiva che il commissario tecnico ha voluto imprimere a questa Italia fin dal suo insediamento sulla panchina azzurra. La Svizzera prova a sporcare l’organizzazione dei registi italiani in fase di non possesso, ma Insigne e compagni sono troppo galvanizzati dopo il tris calato alla Turchia. La propulsione di Spinazzola, che nei primi dieci minuti salta per ben due volte Mbabu nell’uno contro uno, è solo l’anticamera del meritato vantaggio. L’ Italia passa al 26° minuto, ed è emblematico che a firmare il gol siano Berardi e Locatelli, non a caso simboli di un Sassuolo che proprio del bel gioco ha fatto una medaglia da appuntarsi al petto: pregevole il lancio volante di prima a servire Berardi dell’ex centrocampista del Milan, che poi chiude personalmente la triangolazione insaccando la porta dell’incolpevole Sommer dopo un’incursione senza palla di 60 metri.
La reazione della Svizzera è affidata a Shaqiri, che abbassandosi sulla mediana prova a lanciare una manovra destinata ad arenarsi nella trequarti azzurra. Neanche l’ Italia riesce a mantenere la consueta lucidità, e allora a fare la differenza sono la mentalità e la qualità. L’inizio della ripresa certifica l’impotenza rossocrociata: Di Lorenzo forza la giocata nell’area avversaria, Barella incoraggia l’inserimento di Locatelli che, da fuori area, lascia partire una staffilata mancina imprendibile per Sommer. Al 65° si segnala l’unica occasione svizzera, con Zuber che riesce a sfuggire alla copertura di Di Lorenzo: monumentale la doppia opposizione di Donnarumma, a suggellare la porta dell’ Italia per la decima gara di fila. L’acuto finale viene riservato a Immobile, che con la complicità di un imperfetto Sommer riscatta le occasioni fallite in precedenza: è il 3 – 0, con vista sugli ottavi di finale, che alimenta i sogni azzurri.