Dal Parma al Parma, il passo non è così breve ma il ciclo finalmente si chiude. Gigi Buffon ritorna lì dove tutto era iniziato, in quel 19 novembre del 1995: con l’infortunio di Luca Bucci, l’allenatore degli emiliani Nevio Scala decise di gettare nella mischia un esordiente diciassettenne di belle speranze, contro il Milan di Weah e Baggio: i due fenomeni rossoneri rimasero a secco, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato una carriera così brillante da quel giovane portiere di talento. Il resto, come si suol dire, è storia: nel 2001 il passaggio alla Juventus, dove Buffon si è consacrato a livelli mondiali diventando un punto di riferimento per un ventennio calcistico. Poi i tantissimi record, gli Scudetti vinti, le finali di Champions League perse, il Mondiale tedesco, la parentesi parigina e il clamoroso ritorno bianconero.
A 43 anni suonati, Buffon ha deciso che non è ancora arrivato il momento di appendere i guantoni al chiodo: dopo 1130 partite da professionista, Supergigi vuole continuare a giocare. Con un obiettivo ben chiaro in mente: i Mondiali in Qatar nel 2022, da terzo portiere e uomo spogliatoio, per far suo l’incredibile record di unico calciatore ad aver preso parte a sei manifestazioni iridate. Per poter convincere Roberto Mancini, però, Buffon ha bisogno di essere titolare e di ben figurare, da qui la scelta di rifiutare opzioni di pregio, come il Barcellona, dove avrebbe rivestito il ruolo di riserva di lusso alle spalle di Ter Stegen. In questo, Gigi è stato chiarissimo nei giorni scorsi: “ho fatto volentieri il dodicesimo alla Juventus, e non l’avrei fatto per nessun altro club. Adesso, però, basta.” Detto, fatto: l’offerta del Parma dell’ambizioso Kyle Krause, appena retrocesso in Serie B, non si è fatta attendere. Un ritorno romantico, che permetterà a Buffon di rivestire la fascia da capitano, percependo circa 1,2 milioni di euro all’anno per due stagioni, più un eventuale premio in caso di promozione in massima divisione.