Soltanto l’aritmetica, ormai, separa Max Verstappen dal suo secondo titolo iridato di Formula 1. Il corridore olandese, cresciuto esponenzialmente in questo torneo – contestualmente al declino dei suoi avversari – ha accumulato un vantaggio virtualmente incolmabile. Il trionfo nel gran premio dei Paesi Bassi, dinanzi al pubblico di casa, ha legittimato una volta di più la forza di un pilota straordinario, presumibilmente destinato a dominare le piste da qui ai prossimi anni. Favorito dai regimi di Safety Car, che hanno vanificato le flebili strategie di Mercedes (mentre Ferrari, come al solito, si è sabotata da sola), Verstappen ha fatto suo anche il giro più veloce, aumentando ulteriormente il suo già sostanzioso bottino in classifica piloti di Formula 1: sono adesso 310 i punti totali, contro 201 di Leclerc e Perez, appaiati in seconda posizione.
E proprio Leclerc è finalmente riuscito a tornare sul podio, dopo tre gare di Formula 1 a secco di soddisfazioni. Il monegasco deve ringraziare lo sbando di Mercedes, che, condizionata dalla Safety Car, lascia Hamilton con le gomme medie a una decina di giri dalla fine del gran premio, contro avversari che invece montano il treno delle soft. Il britannico, leader della gara fino a quel momento, viene bruciato prima da Verstappen, poi dal compagno di squadra Russell, infine dal succitato Leclerc, terzo a fine gara. Inferocito Hamilton, che chiude in quarta posizione e non le manda certo a dire agli uomini del suo team. Male invece Sainz, suo malgrado protagonista di una serie di episodi che lo porteranno a terminare la gara all’ottavo posto: dapprima con un pit-stop lentissimo a causa di una topica sulla posteriore sinistra, poi con una penalità di 5 secondi per un’unsafe release ai box. Quinto Perez, sesto Alonso, settimo Norris. Cambia poco nella classifica costruttori di Formula 1: Red Bull domina con 511 punti complessivi, seguono Ferrari (376) e Mercedes (346).