Zaytsev escluso dalle convocazioni mondiali. Così parlò Fefé De Giorgi, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Volley. Lo “Zar”, questo il soprannome di Ivan conosciuto anche come “Il terribile”, deve così dire addio, forse definitivamente, alla casacca azzurra. Prossimo ai 34 anni, più di una volta controverso – in campo e fuori – il forte schiacciatore della Lube appariva in realtà già da tempo fuori dal nuovo ciclo della pallavolo maschile. Sembrano infatti lontani i tempi in cui lo Zar sparava cannonate contro le metà campo avversarie, tanto da diventare in qualche modo un testimonial non soltanto della disciplina nel made in Italy (un po’ come Paola Egonu nell’Italvolley femminile), ma dello sport azzurro in generale.
Decisione che, in realtà, era già nell’aria, e che non ha colto alla sprovvista neanche fan e tifosi. Che sui social non solo approvano la scelta dell’allenatore, ma giudicano sbagliata a priori la scelta iniziale di chiamarlo per queste pre-convocazioni. Secondo molti, in effetti, Zaytsev ha già dato il meglio di sé: la sua ultima esperienza in Nazionale è stata quella, fallimentare, delle Olimpiadi di Tokyo, ove ha già mostrato segni di declino. E senza di lui, d’altronde, De Giorgi ha saputo creare un nuovo ciclo capace di vincere il titolo europeo a ben 16 anni di distanza dall’ultima volta.
Questa la nota espressa dal Commissario Tecnico, diffusa tramite la FIPAV per esplicare le ragioni dell’esclusione di Zaytsev: “Al termine di un appropriato percorso e dopo una attenta valutazione tecnica e di squadra, ho preso la decisione di comunicare all’atleta che non avrebbe fatto parte della rosa dei 14 per il Mondiale. Al fine di evitare qualsiasi tipo di ‘speculazione’, sottolineo che l’atleta ha sempre tenuto una condotta esemplare.”
Per il giocatore rimane il rammarico di una carriera di successo, ma che con la maglia della nazionale ha riservato perlopiù delusioni e sogni infranti: in 14 anni di militanza, con l’Italvolley Zaytsev ha collezionato un bronzo e un argento olimpici, un bronzo e due argenti europei, un argento mondiale, ma nessun oro.