Il primo passo verso la prossima edizione di WrestleMania è stato mosso. Si è conclusa la trentacinquesima edizione della Royal Rumble, forse il più atteso tra i cosiddetti “Big Four” della WWE dopo lo Showcase degli Immortali. Un evento rivelatosi tutto sommato di buon livello, benché avaro di effettive sorprese: i verdetti emessi dal ring hanno in qualche modo rispecchiato le numerose indiscrezioni circolate già nelle scorse settimane, inclusi i vincitori delle due risse reali.
Procediamo con ordine: ad aprire la serata è stato Roman Reigns, match amarcord per lui contro l’ex compagno Seth Rollins con in palio lo Universal Championship. L’ex Architetto regala un gran momento entrando in scena nello stile dello Shield, e il match regala diversi spot interessanti, ma anche un finale controverso: Reigns si fa squalificare e perde il match mantenendo però la cintura, andando poi a infierire sul corpo inerme dell’avversario. Palpabile la disapprovazione del pubblico, che fischia il Big Dog provocandogli una reazione che sarà poi funzionale a quel che accadrà più avanti.
Si passa alla Rumble femminile, inaugurata da una Sasha Banks sulla quale però la WWE non ha dato reale dimostrazione di voler puntare: la Boss viene eliminata presto da Zelina Vega, non certo una lottatrice di prima fascia. Sul ring non c’è una prevalenza assoluta: i numeri sono abbastanza equilibrati anche se è Charlotte Flair ad incaricarsi delle eliminazioni più autorevoli (Bianca Belair, Rhea Ripley, Shayna Baszler e Lita). Alla campionessa femminile di SmackDown tuttavia non riesce il colpaccio: la Queen viene eliminata da Ronda Rousey, confermando le voci che volevano un suo ritorno in WWE dopo un’assenza di quasi tre anni. Sarà quindi lei ad andare nel main event di WrestleMania 38, ove probabilmente affronterà Becky Lynch.
Proprio Becky è protagonista del terzo match della serata, nella sua faida con Doudrop per il titolo femminile di RAW. Anche in questo caso poche sorprese: al netto di qualche errore tecnico le due danno vita a un incontro discreto, conclusosi con il trionfo di Da Man. Segue la contesa per il WWE Championship, e il canovaccio segue nuovamente le ipotesi della vigilia: Brock Lesnar e Bobby Lashley se la giocano sul piano fisico regalando al pubblico diverse spot e compilation di finisher, fino a quando l’arbitro non va KO. A questo punto irrompe Reigns, che attacca la Bestia costandogli la perdita della cintura. Lashley torna dunque campione.
Edge & Beth vincono il tag team match misto contro Miz e Maryse, poi tocca al main event. AJ Styles apre la Rumble maschile ed è lui il mattatore della prima parte: The Phenomenal One farà registrare il record di eliminazioni di questa edizione, buttando giù ben 6 avversari (tra i quali Omos). Sorpresa per i ritorni di Drew McIntyre (considerato indisponibile almeno fino a WrestleMania per via di un infortunio), il rapper Bad Bunny e Shane McMahon. L’ultimo ingresso, telefonato dato l’esito del suo match, è riservato proprio a Brock Lesnar, che elimina quattro avversari prima dell’epilogo che lo vede trionfare su McIntyre, a riprendere la loro vecchia faida. Lesnar è dunque il quarto atleta a vincere una Royal Rumble con il numero 30, dopo Undertaker (2007), John Cena (2008) e Triple H (2016). Per la bestia si tratta anche del secondo successo in una rissa reale: il primo avvenne nel 2003, ben 19 anni fa. A WrestleMania 38, con ogni probabilità, se la vedrà con Reigns.