I primi anticipi della trentesima giornata di Serie A hanno espresso dei verdetti forse determinanti per il destino del campionato. Mentre la Juventus, nel pomeriggio, ha infatti stracciato i cugini del Torino con un sonoro 4 – 1, la Lazio in serata è caduta sotto i colpi del Milan, incassando uno 0 – 3 che allontana ulteriormente la formazione biancoceleste dallo Scudetto. Gli uomini di Simone Inzaghi, nelle quattro partite della ripresa del post-coronavirus, hanno mostrato un ruolino di marcia tutt’altro che invidiabile: 2 sconfitte, 8 gol subiti e un distacco dalla capolista che in poche settimane è aumentato da 1 a 7 punti. Un durissimo colpo per le ambizioni della squadra di Lotito, che spera di riportare nella Roma biancoceleste un titolo che manca da esattamente vent’anni.
Juventus che può quindi festeggiare nel migliore dei modi l’acquisito primato di Gigi Buffon, neo recordman per presenze in Serie A: 648, contro le 647 collezionate da Paolo Maldini tra il 1984 e il 2009. Per i bianconeri l’esame del derby non riserva grosse insidie, tanto che Paulo Dybala indirizza la stracittadina già dopo un paio di minuti. Il raddoppio porta la firma di Cuadrado, tra i migliori in campo, mentre sul finire del primo tempo Belotti prova a riaprire la sfida trasformando un contestato calcio di rigore. Nella ripresa, però, il Torino viene definitivamente abbattuto: Cristiano Ronaldo realizza il primo calcio di punizione con la casacca bianconera, mentre uno sfortunato autogol di Djidji fissa il risultato sul definitivo 4 – 1.
La Lazio è allora chiamata a fornire una risposta nella gara casalinga contro il Milan, ma la squadra di Simone Inzaghi, priva di riferimenti offensivi (a causa della squalifica di Ciro Immobile e di Caicedo), viene gestita senza troppe difficoltà dai rossoneri. Ibrahimovic e compagni, pur senza strafare, riescono quindi a dilagare: nel primo tempo aprono le danze Calhanoglu e lo svedese, che torna in gol grazie a un calcio di rigore. Nella ripresa è Rebic, subentrato proprio a Ibra, a mettere il punto esclamativo, condannando la Lazio alla seconda sconfitta nelle ultime quattro gare.