Il calcio, lo sport. Quello strumento che dovrebbe garantire l’unione pacifica tra persone, credi e filosofie differenti, rappresentando quasi un ponte fra più culture, ancora una volta si trasforma invece in un mezzo per dividere, ostacolare, alimentare il fuoco delle polemiche e dei dissapori. In effetti, l’emergenza del coronavirus, fra i vari effetti collaterali, ha avuto anche quello di fomentare ulteriormente un mondo, quello della Serie A, che storicamente vive di contraddizioni, sospetti e malsopportazioni neanche troppo celate. Il buon senso e le ordinanze emesse dal Governo hanno imposto lo spostamento di diverse partite del nostro campionato, rischiando di comprometterne gravemente il corretto svolgimento. Gettando quindi nuova benzina sulle ceneri mai sopite dei complottisti, degli odiatori di professione.
Il caso del big match tra Juventus ed Inter in questo caso è stato eclatante, ed è probabile credere che continuerà a far gridare i più a presunti scandali e favoritismi. Da una parte, la fazione di chi pensa che l’assemblea della Serie A sarebbe stata sedotta dal fantomatico potere degli Agnelli, che avrebbero esercitato una certa pressione per decidere quando e come disputare la partita nelle condizioni il più favorevoli possibile ai bianconeri. Dall’altra, chi crede che i nerazzurri stiano giocando sporco, sfruttando delle manovre per far sì che la partita venga giocata solamente a porte chiuse, annullando quindi il “vantaggio tifosi” dei bianconeri.
Una situazione che inevitabilmente sta rendendo ancor più tesi gli animi dei più, già trovatisi a fronteggiare un momento che ha pochi termini di paragone nella storia della Serie A: a memoria, in passato non si ricordano molti casi simili, mentre crescono le incertezze e i timori in vista del prossimo futuro. In fin dei conti, sono sempre di più le partite da recuperare, in un calendario già fittissimo di impegni e in un’annata che, in estate, salvo clamorosi ribaltamenti dovuti proprio al coronavirus, dovrebbe culminare con gli Europei.