Mentre la Germania si accinge a far ripartire il campionato di calcio, pur varando un piano di riserva in caso fosse costretta a decidere per lo stop definitivo, la Serie A ancora si interroga sulla fattibilità della ripresa delle attività agonistiche. Al momento i segnali sembrano essere comunque incoraggianti. Anche nelle scorse ore, l’ultimo aggiornamento da parte della Protezione Civile ha confermato che la curva pandemica in Italia è ormai in discesa, con meno di 200 morti giornalieri a causa del coronavirus e poco più di 800 nuovi contagi accertati (con una forte riduzione, anche in virtù degli oltre 3500 guariti e dimessi nelle ultime 24 ore, dei casi attualmente attivi nel Belpaese). Tutte notizie che fanno ben sperare, specialmente da giugno in poi.
Effettivamente, se la Serie A riuscirà davvero a riprendere da dove era stata interrotta, lo farà solamente da metà giugno in poi, e comunque a porte chiuse. Anche il ministro dello sport Spadafora, ancora una volta, si è espresso ribadendo che la volontà è quella di ripartire, naturalmente solo se saranno rispettati tutti gli standard del caso. Si fa carica di autorevolezza, così, la proposta del presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, che auspica un ritorno alle attività nel weekend del 13 giugno. Mancano infatti 12 turni più i recuperi delle partite che sono saltate, per concludere il torneo. E, in questo modo, sarebbe possibile anche far finire la Coppa Italia, che comunque era quasi giunta alle proprie battute conclusive (mancavano giusto i ritorni delle semifinali più la finale).