Avrebbe dovuto essere uno dei big match della ventinovesima giornata del campionato di Serie A, perlomeno sulla carta. Il campo, invece, ha descritto una disparità mai parsa così evidente, nel corso di questi ultimi anni. Se già il punteggio in classifica, effettivamente, restituiva due immagini agli antipodi per quel che riguarda il cammino intrapreso in questa stagione, era lo stesso contesto recente a definire piuttosto bene quanto dismessa fosse la Roma da qualche mese a questa parte, e quanto invece il Napoli fosse in forma fisica e psicologica. La contesa tra giallorossi e partenopei, così, si è trasformata in una sorta di passeggiata in favore di questi ultimi: poco più di un’amichevole di lusso per Ancelotti, che consolida il secondo posto scacciando via i residui fantasmi “milanesi” che ancora aleggiavano alle spalle. Di contro, parecchio sconsolata è stata la reazione di Ranieri, da poco subentrato dopo il fallimento della gestione Di Francesco.
L’inerzia del match, d’altro canto, era stata chiara già durante la prima frazione del gioco, benché proprio questa si fosse chiusa in parità. Un 1 – 1 strettissimo al Napoli, dominante fin dagli istanti iniziali della gara, tanto da trovare il vantaggio dopo appena un paio di minuti: merito del polacco Milik, sempre più decisivo, capace di arpionare il pallone con un elegante tacco, battendo poi Olsen col mancino. La Roma, in gravissime difficoltà, e più volte vicina al tracollo, è riuscita a trovare il momentaneo pari solamente nelle battute conclusive del primo tempo: peraltro, soltanto grazie ad un calcio di rigore, trasformato per l’occasione da Perotti.
Ma il Napoli esplode nella ripresa, mette alle corte una Roma ormai provata e, in pochi minuti, la polverizza. Il nuovo vantaggio è firmato dall’ormai ritrovato Mertens, poi ci pensano Verdi e Younes a chiudere i conti. Azzurri che salgono così a quota 63, mentre la Roma, ferma a 47 lunghezze, è oramai vicina a dire addio al treno Champions.