La Roma che verrà assomiglia sempre più ad un cantiere in disarmo, costretto a dar via i propri pezzi migliori per rattoppare i bilanci in rosso. E così, il club giallorosso, che ha già dovuto dire addio al capitano di mille battaglie Francesco Totti, sta salutando anche altri titolarissimi: l’attaccante egiziano Mohamed Salah ha già firmato con il Liverpool alcuni giorni fa, per una cifra che, considerando anche i vari bonus, potrebbe avvicinarsi ai 50 milioni di euro. E, adesso, la Roma si accinge a salutare anche Kostas Manolas e Leandro Paredes, pronti ad abbracciare Roberto Mancini allo Zenit di San Pietroburgo.
Troppo allettanti i milioni offerti dal gelido club russo, per ricacciare l’offerta al mittente. In particolar modo in un periodo come questo, nel quale la Roma, come detto prima, era chiamata a risanare i bilanci. E così, Manolas e Paredes, fra i migliori della passata stagione, diranno presto sì allo Zenit, mentre il club giallorosso incasserà qualcosa come 67 milioni di euro, bonus inclusi.
Si tratta di un rientro economico veramente troppo cospicuo e vantaggioso, per il quale il sacrificio dei due giocatori è stato praticamente necessario. Manolas, colonna difensiva della nazionale greca, era approdato all’ombra del Colosseo nell’agosto del 2014. Acquistato dall’Olympiacos, il suo cartellino era costato circa 15 milioni di euro: un affare, col senno di poi, considerando anche la grossa plusvalenza.
Diverso il discorso per il giovane Paredes che, dopo una girandola di prestiti tra Chievo ed Empoli, nello scorso anno era infine tornato alla Roma. Complice l’addio di Pjanic, il centrocampista argentino è diventato presto un punto fermo nella rosa di Luciano Spalletti, tanto che a fine stagione, fra tutte le competizioni, collezionerà ben 41 presenze e 3 reti. Oltre alla soddisfazione di esordire in Nazionale Maggiore, contro Singapore, condito con un bel gol.
Chiaramente, adesso, i tifosi della Roma sperano che il club giallorosso, che nella prossima stagione farà ritorno in Champions League, possa gettarsi sul mercato per diventare nuovamente competitivo. Anche senza Totti, Salah, Manolas e Paredes.