C’erano una volta i Galacticos. La squadra capace di conquistare, nell’arco di un solo lustro, la Champions League per ben quattro volte. Una compagine di fenomeni, guidata da uno dei più grandi realizzatori di sempre e architettata alla perfezione in ogni reparto, difesa inclusa. Quella realtà, tuttavia, ad oggi è solo un ricordo. Perché se l’addio di Cristiano Ronaldo, tre estati fa, aveva funto da apripista, il clamoroso ritorno di Carlo Ancelotti non ha impedito lo smantellamento blancos, sul pulpito di una rifondazione arrivata forse tardivamente, e che adesso rischia di essere persino traumatica. In difesa soprattutto: venduti troppo affrettatamente, un anno fa, due tra i migliori esterni al mondo in questo momento (Hakimi e Theo Hernandez), il Real Madrid ha adesso detto addio anche alle sue colonne centrali.
Dopo Sergio Ramos, infatti, il club spagnolo perde Raphael Varane. Il difensore francese, messo sul mercato per ovviare ad una situazione di crisi acuita dal covid, ha infine accettato la corte del Manchester United. Potentissima la campagna apportata fin qui dai Red Devils, che, al pari di altri club della Premier League, non sembrano aver risentito poi tanto dei problemi dovuti al coronavirus: l’affare è stato chiuso per una cifra superiore ai 60 milioni di euro, e segue un altro colpo onerosissimo, quello che pochi giorni fa aveva visto lo United mettere le mani (per quasi 90 milioni) su Sancho del Borussia Dortmund.
Rimangono adesso i dubbi sul Real Madrid, che soprattutto al centro della retroguardia si ritrova scoperto come raramente accaduto negli ultimi anni. Dal mercato è arrivato David Alaba, a parametro zero, che però rende al meglio come terzino sinistro: posizione che vede già un certo affollamento in casa blanca, vista la contemporanea presenza di Marcelo (promosso a capitano dopo l’addio di Ramos) e di Mendy. Starà ad Ancelotti riuscire a trovare la giusta amalgama in un mosaico che, a poche settimane dall’inizio della nuova stagione, si preannuncia assai complicato.