Sulla carta era la sfida più probante, quella che avrebbe potuto causare più grattacapi circa l’eventuale passaggio del turno agli ottavi di finale di Champions League. Invece è stato un inizio da sogno, che lascia delle ottime sensazioni circa il cammino europeo che questa squadra potrà fare. Il Napoli, fra le mura amiche dello stadio San Paolo, ha abbattuto i campioni in carica del Liverpool con un inequivocabile 2 – 0. Tanti i problemi per Klopp, tradito sul più bello proprio dei suoi uomini di maggior fiducia: col pennarello rosso soprattutto van Dijk, in odore di Pallone d’Oro eppure protagonista del clamoroso errore che ha regalato all’esordiente Llorente il colpo che ha sancito definitivamente la vittoria partenopea.
Poche sorprese per quanto riguarda il Napoli, con Carlo Ancelotti che, abbandonato lo squilibrato 4-2-3-1, è tornato al ben più affidabile 4-4-2. Mario Rui ha vinto il ballottaggio sulla corsia di sinistra, mentre gli esterni di centrocampo sono stati Callejon e Insigne, con il capitano azzurro che si è spesso sovrapposto con Lozano. Mertens ha guidato l’intero reparto offensivo, risultando più volte decisivo.
Il Liverpool ha orchestrato una manovra confusa, riuscendo raramente a rendersi pericoloso dalle parti di Meret nonostante la velocità dei suoi interpreti. Il Napoli, viceversa, è meno puntuale in avanti ma più lucido, e nel secondo tempo, dopo una prima parte di gara di sostanziale rodaggio, forza le difese dei Reds. All’80°, così, sull’asse Mertens-Callejon nasce il calcio di rigore del vantaggio: il belga incoraggia lo scatto dello spagnolo, che in area trova il contatto con Robertson. Per l’arbitro non ci sono dubbi: è rigore, che Mertens, rigorista in virtù dell’uscita dal campo di Insigne, trasforma con freddezza. Il Napoli controlla fino agli ultimi minuti, consentendo anche al neoacquisto Llorente di trovare la gloria: clamorosa leggerezza di van Dijk in retropassaggio, lo spagnolo intercetta la sfera e batte di destro il connazionale Adrian.