È un Napoli che continua a viaggiare in quinta verso il suo terzo Scudetto, e non vuole saperne di rallentare. Certo lo Spezia quartultimo non poteva costituire un ostacolo verosimile per la corsa di Luciano Spalletti, ma l’ennesima goleada rifilata dagli attaccanti partenopei rende inattaccabili le loro credenziali in ottica titolata. Parlano i numeri: +16 su Inter e Roma (benché i nerazzurri, battendo il Milan nel derby, potrebbero accorciare di 3 punti), miglior attacco con 51 gol fatti (sempre l’Inter, seconda in questa graduatoria, è ferma a 40), miglior difesa con 15 gol subiti. Altro fattore non trascurabile, il capocannoniere del campionato. Lasciatisi finalmente alle spalle i guai fisici che lo hanno condizionato nelle precedenti stagioni, Victor Osimhen si è riscoperto determinante, con ben 16 centri in 21 presenze.
Allo Stadio Alberto Picco, la resistenza dello Spezia dura appena un tempo di gioco. Dopo aver preso le misure agli avversari, il Napoli dilaga nella ripresa, complici anche gli svarioni difensivi degli aquilotti. Il vantaggio arriva al 47° su calcio di rigore, trasformato con freddezza dal “solito” Kvaratskhelia. Scellerato, nell’occasione, il tocco di mano di Reca. Per il georgiano, crack assoluto di questo campionato, è già l’ottavo gol in Serie A, il decimo in assoluto con la casacca azzurra. I bianconeri accusano il colpo e a questo punto entra in gioco la premiata ditta Caldara-Dragowski. Pessima l’uscita del portiere su un avventato campanile di Ampadu in area, sul quale si avventa come un falco Osimhen per il momentaneo 0 – 2. L’attaccante africano finalizza anche il tris qualche minuto più tardi, approfittando di una clamorosa topica di Caldara: l’ex difensore atalantino regala un pallone sanguinoso a Kvaratskhelia, che a tu per tu con Dragowski serve l’indisturbato Osimhen per il colpo del definitivo KO. Napoli che vola a quota 56, mette in ghiaccio lo Scudetto e inizia a guardare con serenità all’imminente impegno in Champions League.