Lo scontro diretto della diciottesima giornata di Serie A ha sancito, in maniera probabilmente definitiva, la superiorità del Napoli di Luciano Spalletti. Persino una Juventus reduce da 8 successi consecutivi, con altrettanti clean sheet inanellati nello stesso frangente, si è dovuta inchinare allo strapotere di Kvaratskhelia e compagni. Davanti a un Maradona in visibilio, gli azzurri confezionano così la vittoria più importante della stagione – roboante nella prestazione ancor più che per il rotondissimo 5 – 1 finale – e si portano momentaneamente a +10 sulle inseguitrici. Ma cosa ancor più importante, il tecnico toscano ha lanciato un segnale fortissimo al campionato: che solo il suo Napoli, a questo punto, può perdere uno Scudetto già indirizzato.
Umiliante il punteggio per Max Allegri, la cui squadra era comunque sembrata in partita almeno fino al terzo gol partenopeo. Se sul piano atletico i bianconeri non sono sembrati così in difetto rispetto agli avversari, la differenza è stata evidente soprattutto sul piano tecnico-tattico, dove Spalletti ha stravinto il confronto senza troppi patemi. Le assenze dei soliti noti – Pogba, Vlahovic, Bonucci e Cuadrado – e le prestazioni a mezzo servizio di Chiesa e Di Maria (impalpabile a parte il gol) sono attenuanti valide, certo, ma fino a un certo punto. Se la porta di Szczesny è stata presa a pallate per quasi tutti i 90 minuti, a riprova dell’efficacia offensiva del Napoli nella totalità del suo organico, Meret è invece rimasto inoperoso per larghi tratti della sfida: la manovra bianconera si è il più delle volte dispersa sulla trequarti avversaria, affidata alle solite individualità destinate a infrangersi contro il muro eretto da Kim e soci.
A una sola partita dal giro di boa, il Napoli vola a quota 47 punti, stacca ulteriormente il trittico composto da Juve, Milan e Inter e consolida ancor di più le proprie ambizioni titolate. Man of the match il georgiano Kvaratskhelia, che dopo un avvio di gennaio poco brillante torna in gran spolvero con un gol e due assist. Ottima prova anche per Osimhen, che con la doppietta di stasera aumenta il proprio bottino personale a 12 reti, confermandosi capocannoniere del campionato. Di Rrahmani ed Elmas le altre due marcature. Notte profonda invece per la Vecchia Signora, che in una sola gara subisce quasi lo stesso numero di gol incassati nelle precedenti 17 partite e che, con 10 punti di ritardo, esce fuori dalla scia Scudetto.