Forse non sarà stato tra i derby più memorabili di sempre, ma come da tradizione non sono mancati gli episodi. E il pareggio finale, pronostico tra i più prevedibili prima del fischio d’inizio, descrive in effetti la situazione di delicato equilibrio che si sta delineando in vetta alla classifica. Termina sull’1 – 1 la stracittadina tra Milan e Inter, big match della dodicesima giornata di campionato: un risultato che non stravolge le posizioni delle zone alte, ma che in qualche modo conferma la forza della compagine di Stefano Pioli. Il tecnico rossonero in effetti ha di che sorridere: il suo Milan infatti non solo mantiene il primo posto ex aequo con il Napoli, ma, con 10 vittorie e 2 pareggi in 12 partite, è ancora imbattuto e fin qui è stato fermato solo da Juventus e Inter.
Interessante il fatto che gli episodi più importanti della sfida si siano consumati tutti entro la prima mezz’ora. All’8° minuto, un’ingenuità di Kessié regala un calcio di rigore all’ex compagno Calhanoglu. Il fantasista turco, in gran spolvero contro la sua vecchia squadra, si presenta sul dischetto dopo il consulto del VAR e fredda Tatarusanu con un destro potente e centrale. Il Milan però non sbanda e confeziona un pareggio quasi immediato sugli sviluppi di un calcio piazzato: Tonali batte una punizione nel cuore dell’area nerazzurra, sul pallone si avventano Tomori e de Vrij e proprio il centrale interista è l’ultimo a toccare, beffando il proprio portiere. Al 25°, il secondo penalty della serata: stavolta è Ballo-Touré a commettere fallo stendendo Darmian in area, dagli undici metri tuttavia Lautaro Martinez si lascia ipnotizzare da Tatarusanu.
Nonostante l’occasione sprecata è ancora l’ Inter a fare la partita: in chiusura di tempo i nerazzurri falliscono una doppia opportunità colossale (prima con Barella, poi ancora con Lautaro), nella ripresa poi i cecchini interisti confermano di avere le polveri bagnate concludendo fuori dalla porta nonostante i buoni posizionamenti. Sul finale, è il Milan a sfiorare il colpaccio: Saelemaekers recupera un buon pallone ma il suo tiro da fuori si stampa sul palo, lasciando Handanovic di sasso.