Il triplice fischio del posticipo tra Milan e Bologna sancisce l’ottimo esordio dei rossoneri, oltre che un discorso di continuità con le fasi conclusive dello scorso campionato. Il filo conduttore è ovviamente il vecchio leone, il campione di mille battaglie che, arrivato dall’America soltanto lo scorso gennaio fra tante perplessità, ha saputo risollevare una squadra divenuta l’ombra di se stessa, dandole un senso e un’anima. Non fa strano, quindi, leggere per due volte il nome di Zlatan Ibrahimovic nel tabellino dei marcatori, con un gol per tempo. Il resto è una gara quasi senza storia: poca roba il Bologna, che si sveglia soltanto nel finale, mentre l’impressione è che il Milan possa spostare l’asticella ancora un po’ più in là. Encomiabile in questo senso anche il lavoro finora svolto da Stefano Pioli, che dal mercato attende ancora l’arrivo di un difensore per completare la rosa con la quale affronterà la stagione.
Proprio attorno a Ibrahimovic, 39 anni fra poche settimane, il tecnico rossonero decide di disegnare il suo undici all’insegna dello spettacolo. Castillejo, Calhanoglu e Rebic vengono schierati alle spalle dell’attaccante svedese, mentre sulla mediana agiscono Kessiè e Bennacer. Per l’innesto di Sandro Tonali, comunque subentrato nella ripresa, ci sarà tempo e modo: la stagione si preannuncia molto lunga, le risorse verranno utilizzate tutte in buona misura. Dopo aver sfiorato il gol in numerose occasioni, il vantaggio arriva al 35°: Theo Hernandez pennella un mancino perfetto, che Ibra devia di testa nella porta presidiata da Skorupski. Lo svedese va vicinissimo alla doppietta personale diverse volte, trovandola nella seconda frazione grazie ad un penalty: Orsolini stende Bennacer, La Penna indica il dischetto con l’ausilio del VAR e il numero 11 rossonero non sbaglia. Per lui è già il terzo gol in due partite, se si considera anche il vittorioso preliminare di Europa League contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers.