Il Milan non perde più un colpo. Nel posticipo della settima giornata del campionato di Serie A, i rossoneri si impongono presso il Gewiss Stadium di Bergamo e rimangono in scia Scudetto di appena 2 punti sotto il Napoli: eccezion fatta per la trasferta torinese contro la Juventus, Stefano Pioli fin qui li ha vinte tutte. Persino l’ Atalanta, che nelle scorse stagioni era emersa come uno dei più grandi spauracchi meneghini, si è dovuta piegare di fronte allo strapotere del Milan.
Che sarà una serata di gloria per i rossoneri lo si capisce dopo appena 28 secondi dal fischio d’inizio del signor Di Bello, quando il giovane Calabria, ispirato dall’altro terzino Theo Hernandez, firma il gol del vantaggio con una giocata da attaccante consumato: ben servito dal compagno francese, il difensore trova una prima opposizione di Musso, prima di ribadire il pallone in rete con un tap-in vincente.
L’ Atalanta accusa il colpo dell’immediato svantaggio, prova a inseguire il pareggio ma Tomori prima e Maignan poi si ergono come dei muri invalicabili. Gasperini perde Pessina per infortunio, i nerazzurri perdono smalto e in chiusura di tempo il Milan trova il raddoppio. Minuto 42: follia di Freuler che si fa sradicare il pallone da Tonali, il centrocampista rossonero si presenza davanti a Musso e lo fulmina con un piattone destro.
Nella ripresa la squadra di Pioli amministra il vantaggio con scioltezza, e al 78° piazza il colpo che apparentemente chiude i conti con Leao: l’attaccante portoghese, al quarto gol stagionale in tutte le competizioni, centra un angolino che il portiere bergamasco non riesce a presidiare. Sembra tutto finito, ma negli ultimi cinque minuti l’ Atalanta rinviene “regalando” a Pioli un brivido che non dimenticherà facilmente. All’85° un braccio in area di Messias viene punito da Di Bello con la massima punizione: dal dischetto Zapata non sbaglia. Gasperini getta nella mischia l’ex Pasalic e proprio il croato al 94° firma il gol che chiude il risultato sul 2 – 3 a pochi centimetri dalla porta. Finisce così: i nerazzurri rimangono fermi a quota 11, mentre il Milan sale a 19 punti e riconquista il secondo posto in classifica.