Juventus Stadium

La quindicesima giornata del campionato di Serie A avrebbe potuto rappresentare un crocevia a dir poco fondamentale per l’inerzia dell’intero torneo, mai come ora apparentemente indirizzato, per l’ottavo anno consecutivo, verso Torino. La Juventus ha abbattuto anche uno degli ultimi ostacoli credibili di questo girone di andata, l’ Inter, ponendo dunque un’ipoteca molto seria sulla conquista dell’ennesimo titolo nazionale.

 

Juventus StadiumIl big match tra Juventus e Inter, quello che il leggendario Gianni Brera ribattezzò come derby d’ Italia, era una sorta di ultima spiaggia per le residue velleità nerazzurre in ottica titolo. Un eventuale successo allo Stadium, difficile ma non impronosticabile, avrebbe consentito alla banda di Spalletti di portarsi a -8 proprio dalla Vecchia Signora, mentre il Napoli, vincendo contro il Frosinone, avrebbe addirittura potuto accorciare lo svantaggio a 5 lunghezze. Distanze ancora lunghe, certo, ma non più incolmabili.

 

Il graffio di Mario Mandzukic, in una gara che i bianconeri hanno condotto al piccolo trotto e senza brillare particolarmente, equivale invece ad una sorta di lapide sull’intero campionato, e sulle ultime ambizioni di Napoli e Inter. La Juventus si è portata a +14 sugli stessi nerazzurri: un distacco a dir poco abissale, e che, in proiezione, al termine del torneo potrebbe aumentare ancora in maniera considerevole, più vicino ai 40 punti che ai 30. Difficile, insomma, che l’ Inter possa più rimettersi in carreggiata.

 

L’unica opposizione credibile rimasta alla Vecchia Signora, pertanto, rimane quella del Napoli, convinto di contrastare i bianconeri con una strenua resistenza. Tuttavia, la Juventus ha già sconfitto la formazione campana nel girone di andata, peraltro senza troppi patemi, con un netto 3 – 1. Rimane pertanto difficile ipotizzare che qualcuno possa più fermare l’inarrestabile marcia di Cristiano Ronaldo e compagni, che a questo punto potrebbero persino superare il già storico record dei 102 punti confezionato dalla Juve di Antonio Conte nel 2014.

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