Alla fine la Corte Federale d’Appello della Federcalcio ha deciso di accogliere la richiesta della Procura in merito alla riapertura del processo sportivo a carico della Juventus per la questione plusvalenze, andando persino oltre quelle che erano le richieste iniziali del procuratore federale Chinè. Una vera e propria stangata per i bianconeri, che si vedono infliggere una penalizzazione di ben 15 punti (contro i 9 richiesti dalla Procura) ed una serie di inibizioni così ripartite: 2 anni e mezzo a Fabio Paratici, 2 anni ad Andrea Agnelli, 2 anni a Maurizio Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Federico Cherubini, e 8 mesi a Pavel Nedved.
La palla passa ora alla Juventus, che avrà trenta giorni di tempo per effettuare ricorso presso il Collegio di Garanzia del Coni, in modo da contrastare la sentenza espressa dalla Corte d’Appello. Fallita quindi la tesi difensiva degli avvocati bianconeri, secondo i quali la riapertura del processo era stata considerata “inammissibile”, in quanto “nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato”. Sono invece stati prosciolti tutti gli altri club coinvolti nell’indagine legata alle plusvalenze: nessuna sanzione per Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara, così come per i rispettivi amministratori.
Viene così riscritta la classifica del campionato di Serie A, per cui la Juventus scivola all’undicesimo posto ex aequo con Bologna ed Empoli, a 22 punti. L’ Inter occupa ora in solitaria la terza posizione, mentre la quarta, l’ultima valevole per un piazzamento nella prossima Champions League, è condivisa a quota 34 punti da Lazio, Atalanta e Roma. Per effetto di questi cambiamenti, l’Udinese sale inoltre al settimo posto, che le garantirebbe il diritto di prendere parte alla prossima edizione della Conference League.