Probabilmente era inevitabile che accadesse, ma la notizia ha certamente destato clamore, scalpore, aggiunto caos a quella che era già la confusione generale. Daniele Rugani, difensore della Juventus, è risultato positivo al coronavirus. L’emergenza che da un paio di settimane sta mettendo in ginocchio l’Italia, e che dopo varie diatribe ha bloccato anche il mondo del calcio, adesso colpisce in modo diretto il nostro sport. I primi sospetti dei medici bianconeri erano giunti nelle scorse ore, quando il centrale aveva accusato qualche linea di febbre. Le conferme sono giunte solamente dopo il tempone. E il comunicato diffuso dalla società piemontese tramite il proprio sito ha fatto rapidamente il giro del web.
“Il calciatore Daniele Rugani è risultato positivo al Coronavirus-COVID-19 ed è attualmente asintomatico. Juventus Football Club sta attivando in queste ore tutte le procedure di isolamento previste dalla normativa, compreso il censimento di quanti hanno avuto contatti con lui.” Queste le parole che la Vecchia Signora ha affidato alla propria piattaforma. Da quel momento in poi, ogni contromisura è stata adottata in maniera tempestiva, per scardinare il rischio di provocare ulteriori contagi. Anzitutto, tutti i giocatori e lo staff della Juventus, dunque tutti coloro che hanno avuto contatti con lo sfortunato difensore, sono stati messi in isolamento in albergo e sottoposti a un tampone. Anche Cristiano Ronaldo, che nel frattempo era volato a Madeira per assistere la madre recentemente colpita da un ictus, è stato informato e messo precauzionalmente in quarantena.
Dopodiché, anche le squadre che recentemente hanno incrociato la Juventus, Inter su tutte, sono state informate e, a loro volta, poste in una situazione di isolamento. Nelle prossime ore sono attesi i risultati, per capire se il contagio del coronavirus sia passato anche ad altri giocatori. Naturalmente ci saranno delle ripercussioni anche sulle partite: impossibile disputare il match di ritorno di Champions League tra i bianconeri e il Lione, e a questo punto è a rischio anche la ripresa dell’attività agonistica ad aprile.