Si è ormai chiusa la finestra invernale di calciomercato, quella che una volta era chiamata “di riparazione”. Una locuzione che ben sembra adattarsi al folle gennaio della Juventus, iniziato con la Supercoppa Italiana perduta contro l’ Inter e proseguito coi numerosi impegni di campionato che, una volta di più, hanno certificato le esigenze di una rosa insufficiente, mal costruita persino per l’obiettivo minimo della zona Champions. Settimane convulse che nei fatti hanno smentito le parole pronunciate a fine dicembre dall’AD Arrivabene, secondo il quale non sarebbe stato un “mercato interessante”.
Anche scendendo a ritroso nelle vecchie sessioni invernali, è difficile in effetti ricordare una Juventus più attiva di così. Il coup de théâtre è naturalmente l’arrivo di Dušan Vlahović dalla Fiorentina, strappato alle grinfie della concorrenza per una cifra vicina agli 80 milioni di euro. L’attaccante serbo, 22 anni appena compiuti, è cresciuto esponenzialmente nelle ultime due stagioni, rivelandosi una forza della natura: fisicamente imponente, veloce, dotato di grande elevazione e di un mancino educato anche nei calci piazzati, Vlahovic è già un attaccante completo a tutti gli effetti, avendo già fatto reparto da solo nello schema tattico di Vincenzo Italiano. I numeri esplicitano la sua capacità di finalizzazione: 21 gol nelle 37 presenze dell’intero scorso anno, già 17 nelle appena 21 partite disputate in questa prima metà di campionato.
La Juventus però non si è fermata qui, perché a centrocampo ha regalato ad Allegri anche un interprete più che gradito: il jolly svizzero Denis Zakaria, in scadenza di contratto con i tedeschi del Borussia M’gladbach e quindi portato a Torino per una cifra irrisoria (circa 8 milioni includendo i vari bonus) rispetto al suo effettivo valore. Considerando le difficoltà incontrate fin qui dalla mediana bianconera, spesso molle e dotata di scarsa intensità, Zakaria rappresenta un innesto ideale: duttile e possente, aggiunge quella dose di fisicità che mancava ad Allegri per rendere più solida la sua architettura tattica.
Infine, dopo aver chiuso anche per l’arrivo del difensore Federico Gatti (che rimarrà in prestito al Frosinone fino a questa estate), la Juventus è riuscita a recidere anche alcuni rami secchi facendo respirare i bilanci. Doppia l’operazione con il Tottenham degli ex Paratici e Conte: il club inglese ha rilevato le promesse inespresse di Bentancur e Kulusevski, ratificando una trattativa che dovrebbe versare nelle casse bianconere circa 60 milioni di euro. Sul filo del rasoio, è arrivato anche l’addio al corpo estraneo di Aaron Ramsey, mai riuscito ad affermarsi a Torino: il gallese va in prestito ai Rangers di Glasgow.