Juventus

Non serviva propriamente un miracolo alla Juventus per passare il girone di Champions League da prima classificata, ma un’impresa sì: battere il Barcellona al Camp Nou con almeno due gol di scarto, a patto però di segnarne almeno tre. I ragazzi di Andrea Pirlo, un mix di spregiudicata gioventù e ardente esperienza, hanno fatto ancora meglio: un secco 0 – 3 che avrebbe potuto essere anche 0 – 4, se a Bonucci non ne fosse stato annullato uno per posizione di fuorigioco. E uno dei grandi temi del match, la sfida nella sfida tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, viene agevolmente portata a casa da quest’ultimo per manifesta superiorità, se non altro per questa indimenticabile serata.

 

JuventusNon è un Barcellona irresistibile quello che sta andando in scena dopo una turbolenta estate, in cui la telenovela Messi si è conclusa con tante smorfie da parte del fantasista argentino. La permanenza controvoglia della Pulce è solo uno dei tanti tasselli che incasellano i problemi della compagine blaugrana, infarcita da infortuni e incapace di esprimere una convincente idea di gioco, tanto da essere soltanto nona nel campionato spagnolo (reduce, peraltro, dal KO contro il neopromosso Cadice). Anche la Juventus fin qui ha palesato numerose incognite e problemi, ma l’entusiasmo verte evidentemente in favore dei bianconeri che già nei primi venti minuti affondano il relitto catalano: Cristiano Ronaldo apre le marcature su rigore (da lui stesso procuratosi), McKennie firma il raddoppio con una splendida conclusione al volo.

 

La reazione del Barcellona viene affidata soprattutto alle conclusioni radenti di un comunque spento Messi, che per almeno un paio di occasioni trova l’opposizione decisa di Gigi Buffon. Il portierone bianconero, riserva di Szczesny, merita un discorso a parte: a quasi 43 anni mette in saccoccia il cap che gli consente di essere il secondo giocatore più anziano di sempre in Champions (il primato spetta ancora a Ballotta), rivelandosi ancora solido portiere e affidabile uomo squadra. CR7 firma lo 0 – 3 con un altro rigore, ma la fotografia della partita avviene solamente nei minuti finali: allorché il portoghese, rientrato in difesa per aiutare i compagni, sradica il pallone dai piedi di un rabbuiato Messi. La Juventus sfiora ancora il quarto gol (lo realizzerebbe anche, se non fosse per un off-side di Bonucci), ma il primo posto è comunque matematico e soprattutto arriva una gigantesca iniezione di autostima: chissà che adesso la stagione bianconera non svolti definitivamente. A Barcellona, invece, è notte fonda.

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