È… male la prima per la Juventus, al match che segna il secondo esordio sulla panchina bianconera di Massimiliano Allegri. Nonostante un primo tempo condotto con grande piglio, in una sfida arricchita da diverse occasioni importanti (oltre ai due gol, i giocatori piemontesi colpiranno anche due legni), la Juventus non riesce ad andare oltre il 2 – 2 in casa dell’Udinese, più per propri demeriti che per meriti effettivi dei friulani. Sotto i riflettori la prova assolutamente negativa di Szczesny, autore delle due clamorose topiche che hanno regalato un insperato pareggio ai ragazzi di Gotti. Due punti buttati per la Vecchia Signora, che pure può coccolarsi un Paulo Dybala tornato apparentemente in gran forma: l’unica buona notizia che Allegri potrà portarsi a casa in una serata incredibilmente deludente.
Juventus che passa subito in vantaggio al terzo minuto, proprio grazie a un gioiellino della Joya: Cuadrado dalla destra serve Bentancur smarcato, l’uruguagio mette al centro e Dybala, in anticipo sui difensori dell’Udinese, insacca alle spalle di Silvestri. Bianconeri in palla in questa frazione di gioco, e il raddoppio non tarda arrivare sempre sull’asse Dybala-Cuadrado: l’argentino trova un corridoio lunghissimo per il colombiano, che entra in area, “scherza” i difensori e poi insacca il pallone con un preciso diagonale. Il momentaneo 0 – 2 sembra consegnare la vittoria alla Juventus, che però si smarrisce dietro gli errori del proprio portiere e, nella ripresa, subisce la clamorosa rimonta. Minuto 50: Arslan penetra in area, il rasoterra è centrale ma Szczesny non lo trattiene e, nel tentativo di sventare la minaccia, atterra il numero 5 friulano. L’arbitro indica il dischetto e dagli 11 metri l’ex Pereyra non sbaglia, accorciando le distanze.
Non è più la stessa Juventus, e dopo i pali colpiti da Morata e Bentancur, accade il patatrac. È l’83°: Bonucci serve un retropassaggio tranquillo a Szczesny, che si incarta su un dribbling di troppo permettendo a Okaka di recuperare la sfera. È Deulofeu, a porta vuota, a insaccare il pallone che vale il pari grazie anche al benestare del VAR. Tecnologia chiamata in causa anche nel controverso finale: al 94° Ronaldo segna il 2 – 3 di testa capitalizzando un’ottima giocata di Chiesa, ma sul lancio dell’ex viola il portoghese è in millimetrica posizione di off-side.