Al triplice fischio del signor Orsato, l’Allianz Stadium certifica quella che sembra essere la prova di maturità della Juventus, una squadra ormai differente da quella uscita con le ossa rotte da San Siro soltanto qualche settimana fa. Dopo la sconfitta subita dall’ Inter il 17 gennaio, i bianconeri hanno inanellato sei vittorie di fila in tutte le competizioni, facendo anche collezione di scalpi illustri: la stessa Inter nel match di andata delle semifinali di Coppa Italia martedì scorso, poi il Napoli in Supercoppa e infine la Roma, pochi minuti fa. Una squadra che sembra costruire forse poco offensivamente, ma che si è riscoperta cinica e infatti viene premiata anche dai numeri: in questo parziale la Juventus ha realizzato 14 gol (una media di quasi 2,4 a partita), subendone uno soltanto.
È la crescita della squadra di Pirlo, che ha migliorato gli automatismi soprattutto in fase di possesso e che, recuperati molti degli effettivi, può adesso vantare numerose frecce nella propria faretra. La più splendente è ovviamente quella di Cristiano Ronaldo, anche stasera decisivo: dopo essersi sbloccato con la doppietta rifilata all’ Inter, il portoghese sigla anche il vantaggio decisivo per sopraffare una Roma troppo impalpabile in avanti, praticamente incapace di impensierire Szczesny nell’intero secondo tempo. Al raddoppio ci hanno pensato i giallorossi stessi, infilati dal contropiede connesso da Cuadrado e Kulusevski: nel tentativo di anticipare Ronaldo, Ibanez ha insaccato il pallone nella propria porta, mettendo, di fatto, fine alle ostilità. È una classifica che adesso inizia a sorridere alla Juventus, che si prende il terzo posto in solitaria e, contestualmente alla sconfitta del Napoli (2 – 1 del Genoa con doppietta di Pandev), inizia a guardare con ancor più ambizione alla vetta: Milan e Inter non sembrano più così irraggiungibili. La sensazione è che, fino al termine del campionato, ne vedremo delle belle.