Il triplice fischio del signor Abisso certifica ciò che alla vigilia della sfida appariva come imponderabile, ratificando una volta di più l’annus horribilis della Juventus, ormai defilata, in modo definitivo, dalla lotta Scudetto. La zampata di Gaich al 69° permette al Benevento di violare l’Allianz Stadium, impresa riuscita a pochissime squadre fin dall’inaugurazione del fortino bianconero dieci anni fa, consentendo ai campani di strappare 3 punti fondamentali in orbita salvezza e condannando Pirlo, al contempo, a un fallimento autentico. A ringraziare è l’ Inter, che pur non essendo scesa in campo a causa del covid (il match col Sassuolo è rinviato a data da destinarsi) “allunga” in classifica. A questo punto, solo i nerazzurri possono perdere un tricolore già virtualmente cucito sulle casacche di Lukaku e compagni.
Sono le dinamiche del gol, più ancora che il gol in sé, ad apparire tragicomiche sottolineando nuovamente le enormi difficoltà della Juventus in fase di impostazione: l’ormai famigerata costruzione dal basso, che stavolta ha mietuto in Arthur la sua vittima illustre. Prima e dopo c’è una Juventus impotente, che allarga il pallone in orizzontale senza riuscire quasi mai ad attaccare realmente la verticalità. Kulusevski e Bernardeschi spaziano da una parte all’altra del campo, ma a vuoto, mentre Morata e Cristiano Ronaldo si smarriscono fra le maglie dei difensori del Benevento lasciando al solo Chiesa l’onere di creare intensità sulla trequarti avversaria: compito troppo gravoso anche per un giocatore così in crescita. E così la squadra di Pippo Inzaghi, grande ex dell’incontro, vede agevolata la propria impresa pur limitandosi al minimo indispensabile. Il Benevento è solido e ordinato, nella propria faretra possiede poche risorse ma le sfrutta più che egregiamente: Montipò compie un paio di interventi determinanti, mentre i suoi compagni attaccano bene gli spazi nei rari frangenti di possesso palla. Catenaccio e pressing: due armi rudimentali, ma sufficienti per avere la meglio anche su questa Juventus.