Un solo punto in tre partite è un bottino assai amaro per una squadra che ha dominato l’ultimo decennio calcistico, ma è una situazione che in qualche modo descrive anche una certa continuità con le ultime, poco esaltanti stagioni. Dopo il KO dello Stadium per mano dell’Empoli neopromosso, la Juventus cade anche a Napoli e lo fa ancora una volta in maniera fragorosa, per certi versi disturbante, esibendo errori che stanno ormai diventando atavici e ai quali neppure Massimiliano Allegri, con tutta la sua esperienza, è riuscito fin qui a ovviare. Perché nel tap-in che ha permesso a Koulibaly – nel bene e nel male, ancora una volta lui l’uomo del destino – di abbattere i bianconeri a 5 minuti dalla fine, al termine di un match in cui gli azzurri hanno tenuto in mano le redini del gioco senza farsi abbattere dopo il quasi immediato svantaggio iniziale, ci son tutte le esacerbazioni di una Juventus che non sembra neppure l’ombra della grande squadra che fu.
Fortemente rimaneggiata, dopo un’estate che ha portato via da Torino le arti fenomenali di Cristiano Ronaldo (doppietta per lui al secondo esordio con il Manchester United), la Signora si presenta a Napoli perlomeno con un’evidente voglia di riscatto. Dopo 10 minuti, è Manolas a favorire il vantaggio bianconero perdendo un pallone sanguinoso a ridosso della propria area: ad approfittarne è Morata, che da posizione defilata fulmina Ospina con un destro sul secondo palo. Il Napoli non si scompone e, pur senza una grande lucidità, detta i tempi della partita. Nella ripresa Luciano Spalletti opta per qualche cambio, ma sono due giocatori in campo dall’inizio a ribaltarla. Al 57°, il meritato pareggio: Insigne prova il solito tiro a giro dal limite, la deviazione di Szczesny arriva in ritardo e Politano insacca un tap-in vincente senza grandi opposizioni.
La Juventus quasi sparisce dal terreno, Chiellini prova a serrare i ranghi ma all’85° succede il patatrac: corner per il Napoli, Kean (entrato da appena 3 minuti) devia maldestramente verso la propria porta costringendo Szczesny ad una respinta miracolosa; la sfera però finisce a Koulibaly che, smarcato a due passi dalla linea, insacca senza problemi. Partenopei a punteggio pieno: con 9 punti raccolti in 3 partite, gli uomini di Spalletti si candidano seriamente per la conquista dello Scudetto. Una corsa dalla quale la Juventus, che accusa ben 8 punti di ritardo, sembra già tagliata fuori.