La Chiesa torna al centro del villaggio, ma non è comunque sufficiente per stappare i 3 punti nell’ottica delle qualificazioni ai mondiali qatarioti. Alla prima da campione d’Europa in carica, l’ Italia non riesce a superare lo scoglio bulgaro, restando bloccata su un 1 – 1 che comunque non compromette il primo posto nel girone. Rimangono semmai i rammarichi per una gara condotta per almeno 70 minuti, in cui è mancata solo la giusta lucidità negli ultimi 16 metri.
Roberto Mancini scioglie gli ultimi dubbi di formazione schierando un undici che assomiglia molto a quello che ha prevalso sull’Inghilterra nella finale di Euro 2020. Le uniche differenze sono in difesa, con Florenzi e Acerbi a rilevare Di Lorenzo e Chiellini (quest’ultimo ancora non in condizione ottimale). La fascia di capitano va sul braccio di Bonucci, alla presenza numero 110 con la casacca azzurra, ma è un altro juventino a brillare nella prima frazione di gara. È infatti Chiesa, al 16° minuto, a firmare il momentaneo vantaggio: l’ala bianconera chiede la triangolazione a Immobile, l’uno-due è perfetto e il mancino dell’ex viola si insacca con potenza alle spalle di Georgiev.
È il miglior momento della partita per l’ Italia, che continua a spingere ma non riesce più a superare il numero 23 della Bulgaria: Georgiev cala la saracinesca, rivelandosi prodigioso su Immobile (due volte), Insigne e Chiesa. Al 39° allora i bulgari, a sorpresa, trovano il pareggio sull’unica azione offensiva rilevante della loro partita: Despodov scende sulla sinistra, l’opposizione di Florenzi è blanda e il pallone, messo sul primo palo, viene ben intercettato da Iliev – in anticipo su Acerbi – che di prima intenzione fulmina Donnarumma.
La girandola di cambi non modifica più le cose, con gli Azzurri che a lungo andare perdono sempre più brillantezza, agevolando i compiti dei difensori bulgari. L’ultimo acuto è riservato a Bonucci, che spreca malamente una punizione da buona posizione calciandola alle stelle. Italia che sale a 10 punti nel gruppo C, e allunga la striscia d’imbattibilità a 35 partite: eguagliato il record detenuto da Spagna e Brasile, nessuna nazionale ha mai fatto meglio nella storia del calcio. Se, domenica sera, non perderanno contro la Svizzera, gli Azzurri potranno addirittura lasciarsi alle spalle questo duo.