Serviva un successo, fra le mura amiche dell’ Allianz Stadium di Torino, per mettere una importantissima ipoteca sulla qualificazione ai prossimi campionati europei del 2020. Un successo, contro quella che molti addetti ai lavori avevano indicato come l’avversaria sulla carta più ostica del girone, che vale ancora più dei 3 punti finali. In qualche modo, è la conferma che il nuovo corso dell’ Italia sta procedendo verso la giusta direzione. Che la cura Mancini, evidentemente, dopo il cataclisma del mancato approdo al torneo iridato di Russia 2018, sta funzionando bene.
Non era facile approcciare alla sfida contro una squadra come Bosnia ed Erzegovina, che ad un collettivo fisicamente forte unisce anche alcuni giocatori tecnicamente sopraffini. Non è un caso che i due leader di questa nazionale siano giocatori del calibro di Edin Dzeko e Miralem Pjanic, due volti noti della Serie A. Così come non è stato casuale che il gol del vantaggio sia stato realizzato proprio dall’attaccante della Roma, oramai in odore di un trasferimento all’ Inter.
Ma soffia un vento diverso nelle vele dell’ Italia, un vento che sa di cambiamento, di rinnovo, di voglia di fare. E così, anche con un punteggio sfavorevole, nella seconda frazione di gioco gli Azzurri riescono a ribaltare la situazione. Il gol del pareggio viene realizzato con una prodezza balistica di Lorenzo Insigne, alla seconda marcatura consecutiva dopo aver già timbrato il biglietto contro la Grecia. Ma è solo al fotofinish che il thriller vive il suo capitolo più emozionante: a scriverlo è Marco Verratti, che con un radente preciso trova l’angolino che vale il bottino più grosso.
L’ Italia sale quindi a 12 punti nel girone, un risultato pieno con 13 gol realizzati ed 1 solo subito. Segue la Finlandia, con 9 punti, poi Armenia, con 6 punti, mentre Grecia e Bosnia, i maggiori spauracchi per gli Azzurri, sono fermi a quota 4 punti. Rimane a 0 invece il Liechtenstein, la squadra materasso del gruppo.