La trentaseiesima giornata del campionato di Serie A si è conclusa ufficialmente soltanto pochi minuti fa, ma nessuna scrematura ulteriore è stata eseguita circa l’unica volata che sta appassionando i tifosi di tutto il paese: quella relativa al terzo e al quarto posto, che garantirebbero l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Tutte le compagini invischiate in questa corsa hanno infatti vinto, compresa la Roma, capace di superare la Juventus nel big match di questo turno. Nel posticipo, invece, l’ Inter, un po’ a fatica, è riuscita ad avere la meglio sul Chievo Verona già matematicamente retrocesso nella cadetteria, ponendo un’ipoteca molto importante sull’ambito obiettivo.
Con la vittoria conquistata per 2 – 0 ai danni dei clivensi, con le decisive zampate di Politano e di Perisic, l’ Inter ha infatti riconquistato il terzo posto in classifica, strappandolo all’ Atalanta. I nerazzurri, a due partite dalla fine dei giochi, possono adesso vantare un bottino di 66 punti, contro i 65 dei bergamaschi e, soprattutto, contro i 62 del tandem composto da Roma e Milan. Un distacco di quattro lunghezze con soltanto sei punti ancora disponibili, nonostante un calendario non del tutto favorevole (nella prossima giornata gli uomini di Spalletti dovranno infatti vedersela contro il Napoli secondo in classifica), a questo punto della stagione rappresenta un’ipoteca preziosissima sul passaggio alla prossima Champions League.
Un risultato raggiunto a grande fatica, al termine di un’annata avara di soddisfazioni, ma che adesso potrebbe concludersi con un pizzico di ottimismo in vista della prossima stagione. Chiaramente non tutto è ancora finito, e in questo senso l’ Inter vista contro il Chievo Verona, spesso imprecisa e in difficoltà, con Icardi completamente avulso da ogni sistema di gioco, potrebbe ancora rischiare di non farcela. Molto dipenderà anche dalle avversarie: l’ Atalanta spinge fortissimo, il Milan va a singhiozzo ma è agevolato da un calendario piuttosto favorevole, la Roma si regge sull’orgoglio. Quasi fuori dal discorso invece il Torino, nonostante la grande abnegazione.