La conclusione del girone di andata decreta la mini fuga dell’ Inter in vetta alla classifica, alla difesa del tricolore conquistato nello scorso campionato. I nerazzurri sono meno tonici del solito, ma contro il Torino basta un gol del redivivo Dumfries, ormai integrato dopo un inizio complicato, per conquistare i 3 punti necessari a tenere a bada la rincorsa delle avversarie. Le quali, anzi, continuano a perdere terreno rispetto all’inarrestabile marcia dei ragazzi di Simone Inzaghi: se ieri l’ Atalanta è stata bloccata dal Genoa di Shevchenko, la caduta del Napoli al Maradona contro il modesto Spezia assomiglia quasi a una resa delle armi. Sono infatti 7 i punti di distanza tra l’ Inter e la squadra partenopea: un distacco che sarà difficile colmare nel girone di ritorno.
L’unica a tenere botta è allora il Milan, che contro l’ Empoli patisce ma porta a casa una vittoria preziosissima. I rossoneri vincono 2 – 4, salgono a quota 42 e conquistano il secondo posto in solitaria. Determinante la prova sfoderata da Kessié, tornato dominante nel centrocampo rossonero dopo un avvio di stagione tutt’altro che convincente. La doppietta del mediano ivoriano spalanca le porte alla vittoria del Milan, messa comunque a dura prova già nel primo tempo da una perla inanellata da Bajrami. Nella ripresa ci pensano i due esterni difensivi, Florenzi (su punizione, al primo sigillo in rossonero) e Theo Hernandez, a mettere in ghiaccio il risultato. Dal dischetto Pinamonti ha messo un po’ di pepe sul finale, quando era ormai troppo tardi. Pioli, dunque, al momento sembra il rivale più accreditato dell’ Inter.
La brutta sconfitta del Napoli, invece, sembra ormai estromettere Luciano Spalletti dalla volata Scudetto. Decisivo lo sfortunato autogol siglato da Juan Jesus al 37° minuto, oltreché emblematico di una difesa falcidiata dalle assenze più disparate. E dire che lo Spezia, di fatto, non ha mai tirato verso la porta avversaria, limitandosi perlopiù a serrare i ranghi attorno alla propria porta.