Oramai siamo entrati ufficialmente nella cosiddetta Fase 2, che, dopo il primo periodo di lockdown caratterizzato da forti restrizioni, ci permette di riacquisire un po’ più di spazio e libertà. Sarà anche il frangente in cui, finalmente, capiremo quali saranno le sorti dell’attuale stagione di Serie A: nei prossimi giorni, infatti, tutti gli organi preposti finalmente decideranno se sarà fattibile riprendere il campionato da dove si era interrotto, o se invece non ci saranno più queste condizioni e, analogamente a quanto accaduto in Francia, Belgio e Olanda, bisognerà alzare bandiera bianca. Molti club rimangono dunque in stand-by, come l’ Inter. La società nerazzurra, infatti, prima di dare l’ok per la ripresa degli allenamenti, in accordo con gli stessi giocatori, vorrebbe attendere l’esito dei nuovi tamponi. Solo se saranno tutti negativi, come ci si auspica, ci sarà il lasciapassare per gli allenamenti prima in forma individuale, e di squadra a partire dal prossimo 18 maggio.
D’altro canto, l’ Inter fino a questo momento ha deciso di sposare una linea piuttosto conservativa riguardo l’emergenza coronavirus, predicando prudenza e cautela. All’indomani del big match di campionato perso contro la Juventus, la notizia della positività al covid-19 di Daniele Rugani costrinse anche i nerazzurri ad un periodo di quindici giorni di quarantena. Le direttive di Beppe Marotta e di tutto l’ambiente dell’ Inter in tal senso sono sempre state molto chiare, anche in aperto scontro con quelle di altre società di Serie A. Che il campionato possa riprendere è un desiderio che tutti si auspicano, ma solo se la situazione lo permetterà. E così anche per gli allenamenti: prima di tutto ci si sincererà del fatto che i calciatori stiano bene, e che non abbiano alcun sintomo del coronavirus. Dopodiché, si potrà tornare all’azione.