Soltanto una manciata di punti, un fattore aritmetico separava Lewis Hamilton dal quinto titolo iridato di Formula 1. E alla fine, lo scenario che ha cancellato ogni residuo dubbio, spegnendo le ultime velleità di Sebastian Vettel, si è incarnato nel tempietto messicano. Allorché, con un comodo quarto piazzamento, il pilota britannico in forza a Mercedes ha fatto suo l’alloro mondiale, conseguendo ad un nuovo successo in una carriera fin qui a dir poco trionfale.
Un gran premio, quello del Messico, certamente meno banale di quanto si potesse inizialmente prevedere, specialmente a seguito dei tanti colpi di scena verificatisi durante la gara. Ma anche le ottime prestazioni delle Red Bull di Max Verstappen e di uno sfortunatissimo Daniel Ricciardo, per larghi tratti, hanno contribuito a rendere la gara decisamente divertente e scoppiettante.
Verstappen che, peraltro, andrà poi a vincere lo stesso gran premio, portando a casa punti ma soprattutto fiducia preziosa in vista di un futuro che appare roseo. Una jella nera invece per Ricciardo, che prosegue così nel proprio deludente campionato mondiale di Formula 1. L’australiano, che a pochi giri dal traguardo stava difendendo con grande efficacia il secondo posto dall’assalto di Vettel, si è dovuto arrendere a un guasto della propria vettura, chiudendo così la corsa a secco di punti.
Bene, in questo contesto, le due Ferrari, pur costrette ad incassare il trionfo di Hamilton. Vettel e Raikkonen chiudono infatti sul podio, rispettivamente in seconda e in terza posizione. Contestualmente alle prestazioni di Hamilton e di Bottas (con quest’ultimo che invece chiuderà quinto), i due piloti della rossa consolidano anche le rispettive posizioni nella classifica piloti, ma soprattutto guadagnano qualcosa anche in termini di classifica costruttori: l’ultimo premio al quale la Ferrari può ancora ambire, benché i 55 punti di distacco dalla Mercedes, con appena due gran premi ancora da disputare, appaiano come un’enormità.