Vettel Ferrari Formula 1

Si poteva ipotizzare che la terra magiara fosse la proverbiale ultima spiaggia per la Ferrari in questo campionato mondiale di Formula 1. Con Verstappen decimo alle qualifiche, e il duo Sainz-Leclerc rispettivamente in seconda e terza posizione alla griglia di partenza, gli ingredienti per un pomeriggio di gloria griffato dal Cavallino c’erano tutti. Invece il gran premio ungherese si è trasformato nell’ennesimo capitolo di una disfatta ormai sistemica, inimmaginabile a livelli così catastrofici. La classifica finale parla da sola: Verstappen vince in rimonta e ipoteca definitivamente il suo secondo titolo iridato, davanti alle Mercedes di Hamilton e Russell. E le Ferrari? Sainz chiude al quarto posto, Leclerc addirittura al sesto.

 

Vettel Ferrari Formula 1Frutto di una Red Bull sicuramente dominante, certo, ma soprattutto di una squadra che in Formula 1 non conosce rivali. La differenza, in fondo, è tutta qui. Se le vetture Ferrari quest’anno hanno dato più volte l’impressione di essere persino più competitive rispetto a quelle della scuderia olandese, le disastrose strategie del muretto hanno costantemente mandato in frantumi le ambizioni di Leclerc e Sainz. E piove anche sul bagnato: perché se ci si poteva attendere una buona gara da parte di Russell, primo alle qualifiche, era assolutamente impensabile che persino Hamilton potesse rientrare in corsa. È, in poche parole, la rivincita di Mercedes, che inizia a prendere campo proprio ai danni di una Ferrari ormai allo sbando, insidiando i corridori della Rossa per i piazzamenti d’onore sia nella classifica piloti che in quella costruttori.

 

Abissale il distacco tra Verstappen e Leclerc: 258 i punti dell’olandese, ben 80 in più rispetto al monegasco (178). Peraltro Leclerc deve iniziare a guardarsi anche le spalle da Perez, che lo insidia da vicino avendo solamente 5 punti in meno. Si avvicinano i due piloti di Mercedes, che tallonano Ferrari anche nella classifica costruttori: con 304 punti, le Frecce d’Argento soffiano sul collo del Cavallino, a quota 334. Inarrivabile ormai Red Bull, salita a 431 lunghezze.

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