Da destra a manca, da nord a sud, la sentenza è unanime: è l’anno di Max Verstappen. Potrebbe essere proprio il pilota olandese, già reduce da alcune annate in gran crescita e protagonista di una stagione sensazionale, a porre fine all’egemonia di Lewis Hamilton. Il britannico in forza a Mercedes negli ultimi lustri ha riscritto molti record della Formula 1, avendo vinto consecutivamente gli ultimi quattro titoli ed essendo, complessivamente, un sette volte campione del mondo. Sette, come gli anni di fila in cui Mercedes trionfa in tutte le categorie: nel 2016 Lewis dovette arrendersi al compagno di scuderia Rosberg, poi ritiratosi dopo quell’unico assolo. Vani son stati i tentativi della Ferrari, con Alonso prima e con Vettel poi. A detronizzare il re potrebbe essere allora il terzo incomodo, l’uomo emerso già da qualche tempo come una sorta di prescelto.
I terzi posti conquistati negli ultimi due mondiali di Formula 1 non sono stati che una rampa di lancio per Max Verstappen, sempre più desideroso di conquistare sulla pista ciò che il destino pare avergli prefigurato. E grazie anche ad una vettura apparentemente inarrestabile, il corridore della Red Bull sull’asfalto ha praticamente volato. I gran premi negli Stati Uniti e in Messico, in cui ha trionfato lasciando a Hamilton la polvere, hanno in qualche modo consolidato le sue ambizioni: con un vantaggio di 19 punti a quattro corse dal termine, l’obiettivo sembra veramente a portata di mano. Red Bull che, peraltro, punta anche al titolo costruttori di Formula 1: qui la lotta è davvero serratissima, con Mercedes avanti di un solo punto rispetto alla scuderia austriaca (478,5 a 477,5). Per la volata saranno decisive anche le seconde linee: Valtteri Bottas, disastroso in Messico, e Sergio Perez, in crescita e reduce da tre podi consecutivi. Non pervenute le Ferrari di Leclerc e Sainz, scavalcate nella classifica piloti persino dalla McLaren di Norris.