Quello che sembrava essere cominciato come il mondiale della grande rinascita, per la Ferrari sta via via trasformandosi nel mondiale del rimpianto. A un inizio glorioso è infatti corrisposto uno sviluppo deludente, in cui l’inaffidabilità della vettura e la falla strategica della scuderia non sono riuscite a imporsi con forza sugli eventi. Ad approfittarne è stata allora Red Bull, che – complice il tracollo di Mercedes – nel giro di poche gare è andata a riprendersi la vetta sia della classifica piloti che di quella costruttori. Dopo 8 gran premi, con un vantaggio che sta aumentando sensibilmente, Max Verstappen sembra ormai lanciatissimo verso il secondo titolo iridato consecutivo: persino il suo compagno di squadra Sergio Perez è riuscito a staccare Charles Leclerc, sconsolatissimo dopo il ritiro odierno.
Tutto è stato deciso ai giri iniziali della corsa di Baku. Perez è una scheggia alla partenza, brucia Leclerc alla prima curva mentre Sainz, contro Verstappen, non riesce a fare molto meglio. Leclerc prova a tenere botta in mezzo alle due Red Bull, ma al nono giro perde il compagno di squadra: Sainz si ferma alla curva 4 per un problema idraulico, vedendosi costretto al ritiro. In regime di Virtual Safety Car la Ferrari prova a richiamare il monegasco ai box per mettere le gomme dure, pochi minuti dopo anche Verstappen e Perez fanno lo stesso. La tattica, tuttavia, si rivela superflua: al giro numero 21 la vettura di Leclerc inizia a fumare, e anche l’altra Ferrari deve alzare bandiera bianca. Red Bull ringrazia e porta a casa la doppietta: primo Verstappen, che allunga in classifica con 150 punti. Lo segue a ruota il compagno di squadra Perez, ora secondo a 129 punti. Anche in classifica costruttori la scuderia austriaca segna un allungo decisivo, portandosi complessivamente a 279 punti. Resta ferma a quota 199 la Ferrari, ancora seconda ma costretta a guardarsi le spalle dall’attacco di Mercedes (161).