Si è spento nel secondo tempo della semifinale dell’Europeo Under 21 il sogno dell’ Italia di riconquistare il titolo continentale giovanile a tanti anni di distanza dall’ultima affermazione. Decisamente sfavorita contro la Spagna, da molti considerata come la compagine migliore del torneo, la squadra azzurra è stata protagonista di un match caratterizzato anche da episodi sfortunati, mentre la formazione iberica, dal canto suo, approda meritatamente in finale.
Le difficoltà, per il commissario tecnico Gigi Di Biagio, erano cominciate già nello stilare l’undici iniziale, a causa delle defezioni degli squalificati Conti e Berardi. E, così, nel 4-3-3 di partenza, largo a Donnarumma tra i pali, mentre nel pacchetto arretrato trovano spazio Calabria, Caldara, Rugani e Barreca. Sulla linea di mediana si posizionano i vari Benassi, Gagliardini e Pellegrini, mentre nel tridente offensivo, in supporto all’unica punta Petagna, agiscono Chiesa e Bernardeschi.
Nonostante la Spagna, nel proprio arsenale, possa offrire fior fior di giocatori come Asensio, Saul e Deulofeu, l’ Italia riesce a tener botta nella prima frazione di gioco. E, così, dopo il fischio che sancisce l’inizio della seconda metà di gara, la tempesta iberica si scatena sulle ambizioni degli azzurrini: una tempesta chiamata Saul Niguez, autore di una fantastica tripletta.
Minuto 53°: Caballos sfonda, palla al baby fenomeno dell’Atletico che, da appena dentro l’area, infila la porta azzurra con il sinistro. Pochi giri di lancette e la gara diventa ancora più in salita per l’ Italia: Gagliardini, già ammonito pochi minuti prima, si prende scioccamente un secondo cartellino, facendosi espellere e lasciando i compagni in inferiorità numerica.
E così, dopo l’illusorio ed insperato gol del pari di Bernardeschi al 62° minuto, realizzato con un bel tiro deviato da un avversario, Saul decide di completare l’opera, con un hat-trick a dir poco micidiale. Il centrocampista spagnolo realizza con un gran tiro da quasi 30 metri approfittando di un’incertezza di Donnarumma, mentre al 75°, in contropiede, arriva anche il gol del definitivo 3 – 1.
L’ Italia saluta così ogni speranza di agguantare la finale: potrà riprovarci tra due anni, nell’edizione casalinga.