Al termine dei 90 minuti regolamentari, che non hanno mancato di riservare emozioni pur rivelandosi avari di gol, è stata la lotteria dei calci di rigori a regalare al Napoli la Coppa Italia. Un successo che in qualche modo era nell’aria per la squadra di Gattuso, più tonica e lucida, soprattutto negli ultimi 20 metri, rispetto ad una Juventus ancora una volta abulica e incapace di costruire chiari occasioni da rete. Eccezion fatta per un tiro di Cristiano Ronaldo nel primo tempo, comunque propiziato da un errore in fase di disimpegno di Callejon, i bianconeri non riescono mai a impensierire realmente Meret. Dall’altra parte, Buffon emerge come il migliore dei suoi, forse addirittura il migliore in campo, nonostante i 42 anni sul groppone. Ma neanche una leggenda vivente può nulla senza il supporto dei compagni.
Ai calci di rigore, infatti, la Juventus sbaglia in immediata successione le conclusioni di Dybala e Danilo, orientando in maniera evidente l’inerzia della lotteria. Dal canto suo, il Napoli, che per quanto visto in campo avrebbe comunque meritato di più, si rivela impeccabile dal dischetto, con le realizzazioni di Insigne, Politano, Maksimovic e Milik. Curioso che proprio l’attaccante polacco realizzi il penalty decisivo, viste le insistenti voci circa un suo potenziale trasferimento in bianconero: una beffa nella beffa per la Juventus, specialmente nel caso in cui l’affare dovesse finire per concretizzarsi davvero.
Gennaro Gattuso, così, mette in bacheca il primo trofeo da allenatore: per l’allenatore calabrese, che proprio di recente ha perduto la sorella a causa di una brutta malattia, questo successo in Coppa Italia assume un significato particolare. Nulla da fare invece per Maurizio Sarri, che ancora una volta fallisce l’appuntamento con il primo alloro “nazionale”: il tecnico bianconero, peraltro, pochi mesi fa avevo visto la sua Juve perdere anche la Supercoppa Italiana contro la Lazio. Due obiettivi già sfumati per la Vecchia Signora, che adesso cercherà conforto in campionato.