Coppa Italia

Oramai ci siamo davvero: domani, finalmente, il calcio italiano potrà ripartire. Lo farà con la seconda competizione nazionale, quella Coppa Italia spesso bistrattata in passato ma che adesso, per le squadre rimaste ancora in gioco, assume un’importanza a dir poco fondamentale. In ballo ci sono ancora tre partite da disputare: le due semifinali di ritorno, e soprattutto la finalissima, che si terrà mercoledì 17 giugno presso lo Stadio Olimpico di Roma.

 

Coppa ItaliaC’è tuttavia da tener conto del contesto, tutt’altro che favorevole dal punto di vista atletico per gli stessi giocatori. D’altronde, lo stop forzato a causa dell’emergenza coronavirus è durato tantissimo, più di tre mesi, e il rischio di un infortunio è molto elevato: bisognerà scendere in campo molto spesso da qui a inizio agosto, con delle temperature mediamente molto elevate ed una (ri)preparazione fisica effettuata nel giro di poche settimane.

 

Ecco perché, per ovviare almeno un minimo su questi fattori, e tentare di agevolare in qualche modo i club rimasti in Coppa Italia, gli organi preposti hanno momentaneamente deciso di modificarne la formula. Sono stati dunque aboliti i tempi supplementari: nel caso in cui al termine dei tempi regolamentari si verificasse una situazione di parità (nel caso specifico, Juventus – Milan e Napoli – Inter terminassero con il medesimo risultato della partita di andata, rispettivamente 1 – 1 e 0 – 1), si passerebbe direttamente alla lotteria dei rigori.

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