Napoli Hamsik

Il mercoledì di Champions League era giunto dopo un martedì particolarmente promettente per il calcio italiano, che lasciava presagire buone possibilità di riportare ulteriori risultati positivi. Effettivamente, il netto 3 – 0 con il quale la Roma aveva regolato le velleitarie ambizioni del CSKA di Mosca, e soprattutto la vittoria di misura (ma giunta a fronte di una prestazione dominante) con la quale la Juventus aveva espugnato l’Old Trafford contro il Manchester United, pareva essere un buon segnale per un’altra tornata europea trionfale. Invece, alla fine dei match di Inter e Napoli, rispettivamente contro corazzate del calibro di Barcellona e Paris Saint Germain, è difficile trovare dei sorrisi ai quali appigliarsi.

 

Napoli HamsikGià, perché l’ Inter, nella complicatissima trasferta del Camp Nou, si ritrova ad affrontare un Barcellona sì privo del suo giocatore principe, quel Messi fermato da un infortunio appena qualche giorno fa, ma comunque molto forte. La compagine nerazzurra, di contro, pur se reduce da alcuni risultati importanti in campionato, si riscopre nuovamente fragile: e così sono sufficienti un gol per tempo, firmati dall’ex Rafinha (mai rimpianto come questa sera, probabilmente, dai tifosi dell’ Inter) e da Jordi Alba sul finale, per costringere Icardi e compagni alla resa. Un motivo di sollievo, perlomeno: nell’altra sfida del girone, Tottenham e PSV impattano sul 2 – 2, permettendo agli uomini di Spalletti di conservare un fondamentale vantaggio di cinque punti su entrambe. Il passaggio agli ottavi di finale di Champions League, insomma, non è compromesso.

 

Viceversa, i rimpianti del Napoli sono davvero troppo grandi per trovare qualsiasi parvenza di consolazione. Considerati dai più come una sorta di agnello sacrificale alla vigilia di una sfida quasi impossibile, in terra francese, contro il Paris Saint Germain, gli azzurri passano per due volte in vantaggio e arrivano a un respiro dalla vittoria: Insigne (poi costretto ad uscire per un colpo allo sterno) viene raggiunto dal “tradimento” di Mario Rui, che realizza un autogol. Al 77° Mertens inclina nuovamente l’inerzia della sfida in favore dei partenopei, ma quando tutto sembra finito, al 93° minuto, la magia di Di Maria: sinistro a giro dal limite e palla là dove Ospina non può mai arrivare. Finisce 2 – 2, col Napoli comunque virtualmente qualificato in questo momento.

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