Il ritorno delle competizioni internazionali si è trasformato in una vera e propria ecatombe per il calcio italiano. Se l’ Atalanta aveva già raggiunto i quarti di finale di Champions League prima del lungo lockdown dovuto all’emergenza covid, e l’ Inter è riuscita a sbarazzarsi senza troppe difficoltà del modesto Getafe, le altre squadre nostrane sono state escluse senza troppi complimenti. A partire dalla numero uno, la Juventus, che prosegue nella propria maledizione europea. L’ennesimo Scudetto, il nono consecutivo, non è riuscito a scuotere un club che oltre i confini nazionali ha sempre faticato, specialmente negli ultimi anni. E così, la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Lione si è trasformata nell’ultimo tango di Maurizio Sarri in bianconero: l’eliminazione subita per mano dei francesi è costata carissima all’ex tecnico di Chelsea e Napoli, che qualche ora più tardi ha visto decomporsi la propria panchina.
Stesso destino che è poi toccato alla Roma e al succitato Napoli, incapaci di opporsi allo strapotere del calcio spagnolo. I giallorossi non sono mai sembrati in partita contro un Siviglia superiore in tutto e per tutto. Il 2 – 0, a ben vedere, non descrive adeguatamente quella che in campo è stata la distanza tra le due squadre: e adesso, anche la testa di Fonseca potrebbe saltare. Chi invece è più saldo e sicuro del proprio ruolo è Gennaro Gattuso, che a dicembre aveva raccolto le macerie di Carlo Ancelotti restaurandole nel giro di qualche mese. Il suo Napoli non sarà scintillante, ma ha chiuso la stagione con una Coppa Italia in bacheca e con una prova, questa sì, comunque all’altezza della situazione contro il Barcellona del sei volte Pallone d’Oro Leo Messi. Gli azzurri, delusi, escono a testa alta dal Camp Nou, ma vedono spirare qualsiasi velleità sulle grandi orecchie anche per la prossima stagione: con il settimo posto raggiunto in campionato, infatti, il Napoli andrà solo in Europa League.